4/12/2012

Mestrinaro: senza autorizzazione si rischia la chiusura, 120 posti di lavoro a rischio


FENEAL-FILCA: In ballo 120 posti di lavoro, la politica si faccia da parte

Mestrinaro: senza autorizzazione si rischia la chiusura

Le organizzazioni sindacali trevigiane chiedono di essere ascoltate insieme agli altri portatori d'interesse

"La Mestrinaro rischia di diventare una piccola Ilva trevigiana". Questo il commento dei segretari provinciali FILCA CISL e FENEAL UIL che lunedì 3 dicembre hanno convocato un'assemblea straordinaria dei 120 lavoratori della ditta di Zero Branco.

"Senza l'autorizzazione al trattamento delle terre rilasciata dalla Giunta regionale, l'azienda di Zero Branco, impegnata anche nella costruzione della 3° corsia dell'A4, rischia di cessare l'attività, lasciando a casa 120 lavoratori - hanno spiegato Marco Potente della FILCA CISL e Alessandra Stradiotto della FENEAL UIL -. A causa di un vizio di forma il Consiglio di Stato ha, infatti, rigettato la sentenza del Tar che dava ragione alla Mestrinaro SpA in merito al ricorso sollevato dal Comune".

"Già lo scorso mese doveva essere rilasciata una nuova autorizzazione, invece - hanno fatto sapere i Sindacati - inizierà, invece, mercoledì prossimo l'inchiesta pubblica promossa in seno alla procedura di valutazione d'impatto ambientale VIA della Regione Veneto, per la quale, in termini del tutto inconsueti, la Commissione ha chiesto ai portatori di interesse di pronunciarsi in merito alla richiesta della Mestrinaro. Lasciando così in sospeso le sorti dei dipendenti".

"A causa di conflitti tra istituzioni, o magari di interessi di tipo elettorali, si rischia di veder morire un'importante realtà produttiva del territorio; - hanno tuonato i rappresentanti sindacali - ci sono nuove pressioni di natura politica, ma in gioco ci sono 120 lavoratori e il reddito delle loro rispettive famiglie. L'autorizzazione, infatti, è indispensabile alla Mestrinaro per completare il ciclo produttivo dell'azienda - hanno spiegato Potente e Stradiotto - e su questo versante la ditta ha già investito 3milioni di euro, a fronte dei quali, e senza la possibilità di continuare a lavorare, rischierà inevitabilmente la chiusura, causando una gravissima perdita anche sull'indotto che la stessa determina con la propria attività".

"Chiediamo - concludono le OOSS - a questo punto di essere ascoltati nel corso delle audizioni dei portatori d'interesse in qualità di rappresentanti dei lavoratori. Per questa ragione gli stessi lavoratori stanno valutando di presentare le loro istanze anche all'opinione pubblica attraverso un sit-in presso la sede di Veneto Strade mercoledì prossimo, proprio in occasione della Commissione".