13/04/2011

Profughi tunisini, lettera aperta di Franco Lorenzon al primo cittadino di Treviso

Lettera aperta sui profughi tunisini

Carissimo Sindaco,
non possiamo lasciar passare le sue reiterate prese di posizione riguardanti i profughi tunisini senza farle conoscere la nostra valutazione.
Sappiamo quanto Lei abbia la capacità di sintonizzarsi con l'opinione della nostra gente e questo, in periodo di elezioni conta, eccome se conta!
Per la CISL conta invece saper risolvere i problemi e non fermarsi solo alle dichiarazioni di principio.
Nel nostro caso, è evidente che alla fortissima pressione migratoria non si può rispondere con l'indiscriminato allargamento delle braccia, cioè con un'accoglienza incapace di fare i conti con i concreti problemi della gestione quotidiana del fenomeno.
Non è però con le arcigne chiusure che si danno vere risposte perché - me lo lasci dire - in tema di immigrazione il bello (o il brutto) deve ancora venire!
Non è sull'onda dell'emergenza che si trovano le giuste soluzioni, perché occorre andare a rimuovere le cause e non certo contrastarne solo gli effetti.
Come ho avuto modo di sostenere ripetutamente, non sono i "decreti flussi" a determinare l'ingresso di immigrati nel nostro Paese, ma il loro desiderio (necessità) di sfuggire da condizioni di vita miserevoli e la nostra richiesta di manodopera per le imprese e per le famiglie.
Non si tratta quindi di una valutazione solidaristica, bensì squisitamente politica.
Per questo occorre una strategia di lungo periodo e non di populistiche prese di posizione che non incidono minimamente sulle cause del fenomeno.
E' come se noi pretendessimo di difenderci da uno tsunami aprendo l'ombrello....
Ecco perché le chiusure da lei manifestate in quest'occasione non portano da nessuna parte, se non ad un'analoga presa di posizione della Lega Ticinese ("frontalieri italiani fora dai bal"!), o di un'Europa che ripropone lo stesso copione ("L'Italia si arrangi da sola"!).
La Lega sostiene da tempo l'idea di "aiutarli a casa loro": giusto. Peccato che nel frattempo in tutti i Paesi dell'Africa le condizioni di vita dei suoi abitanti siano peggiorate sempre di più, e si può comprendere come per loro sia preferibile rischiare di morire nelle "carrette del mare" che rimanere a morire di fame nel proprio Paese, con una prospettiva di vita che spesso non supera i 45/50 anni!
Le migrazioni nei prossimi anni sono destinate a crescere, perché è impensabile che centinaia di milioni di uomini che muoiono di fame assistano passivi ai nostri sprechi, ai nostri supermercati pieni di cibo per cani e gatti, alle nostre giovani che chiedono in regalo un ‘ritocco al seno', ai nostri quiz televisivi che regalano migliaia di euro per risposte cretine, ecc. ecc.
Caro Sindaco, non voglio ovviamente sostenere che l'indiscriminata apertura sia la soluzione giusta, ma di sicuro so che tutte le civiltà che si sono chiuse nel proprio egoismo poi sono finite male.
Come può finire male l'Italia se dovesse uscire dalla Comunità Europea (dovremmo poi chiedere il "permesso di soggiorno" per andare in Francia?); come può finire male l'Europa se si divide e pensa che ciascun Paese debba risolversi i suoi problemi.
In conclusione: per vincere le elezioni occorre prendere i voti. Ma per governare ci vuole qualcosa di più.
Cordiali saluti

Il Segretario Generale
CISL TREVISO
Franco Lorenzon