15/04/2011

Banca Treviso, "la dama degli scacchi"

Banca Treviso, "la dama degli scacchi"

Paglini (Fiba Cisl): "Banca Popolare di Marostica cerca di prendere con la forza ciò che è incapace di ottenere con il dialogo. I lavoratori non sono pacchi postali"

Treviso - "Il sindacato è pronto a confrontarsi. Ma all'arroganza e alle decisioni unilaterali non si può che rispondere con il conflitto: si tratta solo di scegliere quale strategia adottare". Banca Treviso, Fiba Cisl e Dircredito sul piede di guerra. I rappresentanti dei lavoratori delle banche si schierano contro la decisione della Popolare di Marostica, azionista di maggioranza dell'istituto di credito trevigiano, di trasferire 12 dei 75 dipendenti in forze a Treviso a Marostica.
"Pensano forse di giocare una partita a scacchi i nuovi padroni di Banca di Treviso? - si chiedono Massimiliano Paglini e Alessio Vascello, della Fiba provinciale di Treviso - Non sanno che quando si compra un'azienda, in questo caso una banca, s'incorporano insieme a beni strumentali, attività e passività, anche i capitali umano e intellettuale?". "Per non parlare del dispregio che hanno per il sindacato - continuano i sindacalisti, in questo condivisi da Giorgio Gobbato, dirigente provinciale di Dircredito -, intendendo la considerazione per quei sindacati che riescono ancora a distinguere tra gli interessi collettivi dei lavoratori e gli interessi aziendali, indubbiamente legittimi quanto i primi".
Da circa un anno Fiba Cisl e Dircredito si sono mossi e hanno sollecitato in numerose occasioni, alla vecchia e alla nuova proprietà, a Cariferrara prima e a Banca Popolare di Marostica poi, la tutela dei legittimi interessi dei lavoratori e il governo condiviso dei nuovi processi da attuare in Banca Treviso. Dopo aver risposto che i sindacati sarebbero stati ufficialmente convocati una volta concluso il passaggio del pacchetto azionario, la proprietà non ha dato seguito alle legittime richieste degli stessi. L'art. 15 del vigente CCNL prevede espressamente la consultazione e l'informazione alle rappresentanze sindacali in caso di rilevanti ristrutturazioni conseguenti alla cessione del pacchetto azionario. Le ricadute sulle condizioni di lavoro del personale formano oggetto di apposita procedura di contrattazione prima dell'attuazione operativa. Dopo una convocazione "informale" delle rappresentanze aziendali Fiba e Dircredito, nel quale si negava qualsiasi ricaduta, si apprende oggi dalla stampa locale che 12 lavoratori saranno trasferiti a Marostica.
"I lavoratori non sono pacchi postali, la misura è colma", afferma Paglini. Fiba Cisl e Dircredito invitano tutti i lavoratori a non cedere ad alcun ricatto e ad informare tempestivamente il sindacato, che sta approntando una nuova via a tutela e salvaguardia dei loro diritti, per tutti quei casi - compresi i trasferimenti - che si configurano come pesante e unilaterale ristrutturazione aziendale - in dispregio alle previsioni contrattuali e di legge.

Treviso, 14 aprile 2011

Cisl Treviso
Ufficio stampa