21/03/2013

Cisl Belluno-Treviso: aperto oggi a Cison il primo Congresso

Si è aperto oggi il primo Congresso territoriale della Cisl Belluno-Treviso

Lorenzon e Orsini: "Unificazione, accorpamenti territoriali, riequilibrio centro-periferie, nuova confederalità territoriale e servizi di qualità per un nuovo sindacato al passo con il cambiamento"

Domani il dibattito sullo sviluppo economico, sociale e istituzionale del territorio con Anna Orsini, Alessandro Vardanega, Leonardo Muraro, Giovanni Piccoli e Simonetta Rubinato

Treviso - Si è aperto questa mattina a Cison di Valmarino il 1° Congresso territoriale della Cisl di Belluno e Treviso, che sancirà l'unificazione delle due strutture territoriali. Nella relazione che ha aperto i lavori, Franco Lorenzon, segretario generale uscente della Cisl di Treviso, ha illustrato - a nome di entrambe le segreterie - agli oltre 300 delegati e ai numerosi ospiti presenti il progetto della nuova Cisl Belluno e Treviso "per una comunità aperta, solidale e innovativa".

"La vera novità di questo Congresso - ha spiegato Lorenzon a nome delle segreterie Cisl Belluno e Treviso - è l'unificazione tra due territori che da sempre hanno vissuto separatamente: è questa la realtà, ma anche la metafora, del cambiamento che vogliamo veder realizzato. Cominciamo da noi stessi, non richiediamo che siano gli altri a cambiare". Nei fatti, con l'accorpamento, si dà vita a un nuovo soggetto di rappresentanza sindacale che coinvolge quasi 100 mila iscritti (98.143, di cui 74.839 trevigiani e 23.304 bellunesi), si dimezza il numero dei dirigenti per liberare risorse sul territorio e nelle aziende, andando a potenziare la presenza sindacale, e si chiede a tutte le forze presenti in seno alla Cisl di Belluno e di Treviso un rinnovato impegno e una riqualificazione professionale che va nel senso del cambiamento. Al di là dell'aspetto organizzativo della riforma che sta portando, a livello nazionale, a ridurre le strutture territoriali con autonomia politica ed organizzativa (le Unioni Territoriali) da 120 a 70, e, in Veneto, da 7 a 5, c'è dunque un risvolto strategico e politico che indica con precisione la direzione intrapresa dalla Cisl del cambiamento.

"Abbiamo cominciato questo percorso poco tempo fa - ha aggiunto Anna Orsini, segretaria generale uscente della Cisl di Belluno - e gli ostacoli incontrati ci hanno spinto ad andare oltre, convinti che la strada che stavamo percorrendo insieme era utile - e non solo per noi - per diventare più forti, per dare un segnale che si può cambiare e fare innovazione, per ripartire".

"Nessuno dei dirigenti delle categorie di Belluno e Treviso si è tirato indietro, a dispetto dei tempi brevissimi intercorsi tra la decisione e la realizzazione dell'unificazione - ha spiegato Lorenzon - dimostrando che prima degli interessi personali veniva e viene la responsabilità collettiva, senza la quale non si possono affrontare nuove domande con nuove risposte. L'unificazione serve anche per riqualificare il nostro gruppo dirigente, per renderlo più capace di ascoltare la gente, ma anche di guidare il cambiamento verso nuovi orizzonti. Siamo convinti della necessità di procedere con grande velocità a una revisione della strategia e dell'organizzazione sindacale". Il rinnovamento della Cisl procede su più fronti. La riforma degli accorpamenti territoriali continuerà con quella degli accorpamenti categoriali, che dovrà essere accompagnata da un necessario riequilibrio fra centro e periferia - con il rafforzamento della contrattazione locale - e dalla realizzazione di una nuova confederalità territoriale.

"Nelle province di Treviso e Belluno - ha spiegato Lorenzon a questo proposito - negli ultimi due anni sono state licenziate quasi 18 mila persone: oggi, a differenza di anni fa, l'aumento dell'occupazione non è più un dato acquisito. Occorre, quindi, creare le condizioni perché seri imprenditori italiani e stranieri siano invogliati a investire nel nostro territorio. Non importa in quale settore, purché lo facciano, a condizioni ragionevoli. Qui si colloca la nuova esigenza di assicurare sul piano sociale, economico e contrattuale le condizioni perché tutto questo avvenga. Non è una questione di singolo settore o comparto - e quindi di singola categoria - bensì dello sviluppo di un intero territorio".

I servizi sindacali, infine, in particolare il patronato Inas e il Caf, "non sono parti accessorie del fare sindacato - ha sottolineato Lorenzon - ma rappresentano un pezzo importante e decisivo dell'offerta sindacale, a fronte di una domanda che in questi anni è andata sempre più crescendo, diversificando e individualizzando". Nel 2012 i Caf di Treviso e Belluno hanno elaborato oltre 125 mila pratiche fiscali di cui 72 mila per le dichiarazioni dei redditi, oltre 22 mila per l'Imu, 10 mila Red e 13 mila Isee. L'Inas, fra Treviso e Belluno, sempre nel 2012, ha elaborato 21.099 pratiche. "La riorganizzazione dei servizi, anche con sinergie regionali, è indispensabile se si vuole rimanere all'altezza delle nuove domande dei cittadini".

Un altro punto toccato in modo profondo dalla relazione è stato quello relativo alla questione giovanile, "la più drammatica della situazione italiana". "L'Italia ha detto Lorenzon - è uno dei Paesi con la percentuale più alta di under 30 che dipendono economicamente dai genitori. I giovani sono colpiti dalla brevità dei loro contratti, dalla inferiorità dei loro salari, dall'instabilità del loro lavoro, e infine dalle misere prospettive delle pensioni future. Alla Cisl questa situazione è ben chiara, se non altro perché ne paga le conseguenze, con una scarsa presenza degli under 30 nei propri organismi. Su questo terreno occorre un impegno straordinario, più determinato e coraggioso di quello finora messo in campo. E non potrà che essere una delle priorità della nuova Cisl di Belluno e Treviso".

Numerosi gli ospiti presenti, di provenienza Cisl (il segretario confederale Luigi Sbarra e la segretaria generale della Cisl del Veneto Franca Porto, segretari veneti e territoriali, ex segretari generali, segretari di categoria), ma anche in rappresentanza delle associazioni datoriali e sindacali. Nel corso della mattinata, dopo la relazione della Segreteria, sono intervenuti Francesco Giacomin, direttore di Confartigianato Treviso, Giorgio Zanchetta, vicepresidente di Unindustria Treviso, Giuliano Rosolen, direttore Cna Treviso, Giacomo Vendrame, segretario Cgil Treviso, Antonio Confortin, segretario Uil Treviso, Michele Noal, assessore al Lavoro della Provincia di Treviso, Luca Bertuola, Ascom-Confcommercio Treviso, marco Melchiori, direttore Confindustria Belluno, Laura Vacilotto, vicepresidente Acli Treviso e Paolo Stefan, direttore di Solidarietà Veneto Fondo Pensione.

Nel pomeriggio, è intervenuto il vescovo della Diocesi di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, che ha portato i suoi auguri alla nuova Cisl Belluno-Treviso: "Apprezzo lo sforzo e il cammino di unitarietà che sta formandosi tra Treviso e Belluno - ha detto il vescovo -; in questo momento è un segnale positivo di cammino comune. Sono qui per incoraggiare il lavoro che state facendo e per sostenervi, apprezzo la necessità che esprimete di riformulare un progetto".

Il Congresso prosegue venerdì 22 (dalle 10), con il dibattito "Quale sviluppo economico, sociale e istituzionale per il nostro territorio", al centro della seconda giornata di lavori. Interverranno Anna Orsini, segretario generale Cisl Belluno, Alessandro Vardanega, presidente Unindustria Treviso, Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, Giovanni Piccoli, parlamentare e sindaco di Sedico (Bl) e Simonetta Rubinato, parlamentare e sindaco di Roncade (Tv). Nella stessa giornata sarà eletta la nuova Segreteria.

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 Treviso, 21 marzo 2013

Cisl Treviso
Ufficio Stampa