28/05/2013

Manifestazione 1° giugno: pullman da Treviso e Belluno

Manifestazione 1° giugno: a Vicenza in 10 mila
Pullman Cisl in partenza da Conegliano, Silea, Belluno, Sedico, Feltre, Montebelluna

Confederazioni sindacali unite (anche se le differenze rimangono e "nessuno le vuole negare") e determinate a portare il prossimo 1° giugno in piazza a Vicenza con la parola d'ordine "Il lavoro è il futuro" almeno 10 mila lavoratori e pensionati da tutto il Veneto.

La Cisl Belluno e Treviso ha organizzato pullman e corriere che partiranno da diversi centri delle due province.
Partenze da:

Conegliano - park uscita A27 - ore 7.30

Silea - park Emisfero - ore 7.50

Belluno - piazzale della Resistenza - ore 6.30

Sedico - ex scuola del legno - ore 6.50

Feltre - park ospedale - ore 7.10

Montebelluna - park Duomo - 7.45

Per aderire e avere i dettagli del viaggio: 0422/585811 

"La manifestazione regionale, come quella nazionale del 22 giugno - ha sottolineato in conferenza stampa Franca Porto, segretaria Cisl Veneto - vuole dare un segnale forte alle forze politiche e a chi governa che si deve saper mettere in primo piano i problemi concreti del Paese e della nostra regione e operare per risolverli. Lo facciamo noi, mettendoci insieme per primi, dando così il buon esempio".

E i problemi sono in primis quelli determinati dalla crisi, che non accenna a diminuire, anche in Veneto, anzi. Un breve dossier spiega gli effetti sul lavoro veneto di questi oramai quasi 5 anni di recessione: 100 mila posti di lavoro persi, 5.600 crisi aziendali di rilievo (cioè licenziamenti collettivi e/o ricorso massiccio alla CIG) con oltre 124 mila lavoratori coinvolti, 424 milioni di ore di Cig richieste (il 37% di gestione Straordinaria), quasi 150mila iscrizioni alle liste di mobilità; infine raddoppiate e poi triplicate, rispetto agli anni precedenti, le domande di disoccupazione (166mila nel 2012).

Sul che fare Emilio Viafora, segretario Cgil Veneto indica nella ripresa della crescita la strada maestra. "Il governo deve dare risposte ripartendo dal lavoro- chiarisce- e per questo servono risorse che si possono ottenere allentando il patto di stabilità, con una riforma fiscale, evitando la dispersione dei finanziamenti pubblici. Serve anche maggior confronto con le rappresentanze sociali, a Roma come a Venezia".

Gerardo Colamarco esplicita le preoccupazioni sul recente decreto Letta che dispone il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga "non è detto che il miliardo stanziato, una volta ripartito tra le regioni, copra interamente il necessario per il Veneto". Il segretario regionale della Uil esprime anche le perplessità sindacali sulla attuazione della riorganizzazione del sistema socio-sanitario veneto "Che fine ha fatto la riduzione della ASL? Si era proposto addirittura la soluzione delle 7 aziende, una per provincia, noi ci accontenteremo di passare a 9 considerando il peso ed il ruolo dell'università a Padova e a Verona". Sul tema della sanità i segretari hanno anche ricordato come il sindacato abbia chiesto a suo tempo, senza ottenere ancora risposta, l'apertura di un tavolo di discussione con la Regione. In attesa di riscontro anche la richiesta di discutere sul Piano Città per definire le proposte per il Veneto da presentare al governo nazionale e quindi all'Unione Europea.

Sintetizza Franca Porto: manifestiamo prima a Vicenza e poi a Roma anche per dire al governo regionale, come a quello nazionale, che la barra va tenuta sulla equità: la crisi non finirà domani e non può essere pagata sempre ed unicamente dai più deboli.

 

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