11/05/2011

Welfare locale: il nuovo modello secondo le Donne Fnp Cisl

Treviso, il Coordinamento Donne Fnp Cisl propone un nuovo modello di welfare locale

Le richieste al Coordinamento regionale e nazionale: riconoscimento del lavoro di cura, sgravi fiscali, assistenza domiciliare, contrattazione di secondo livello sul welfare locale

Treviso - Riconoscimento del lavoro di cura, sgravi fiscali e rete di assistenza domiciliare per le famiglie che hanno un congiunto in lista d'attesa per la casa di riposo, contrattazione di secondo livello sul welfare locale. Sono le proposte del Coordinamento Donne Fnp Cisl di Treviso per il welfare locale, raccolte in un documento firmato da Gianni Bortolato, segretario della Federazione dei Pensionati Cisl di Treviso e Vanna Da Deppo, coordinatrice provinciale delle Donne Fnp, e presentato al Coordinamento Nazionale e Regionale Fnp Cisl Donne. "Si tratta - spiega Da Deppo - di alcuni punti che vogliamo ricordare perché siano inseriti in una vertenza a livello nazionale che impegna tutta l'organizzazione ai vari livelli".

Le richieste rispetto alle quali si richiede l'attenzione degli organi regionale e nazionale sono diverse. Elemento di grande importanza è certamente il buon fine della legge regionale sulla non-autosufficienza. "E' necessario - spiega il segretario della Fnp trevigiana Gianni Bortolato - riprendere la pressione sindacale con forte determinazione affinché sia, a livello nazionale, recuperato il taglio dei 400 milioni di euro sulla non autosufficienza, ma anche l'approvazione urgente di una legge nazionale".

Altra richiesta portata all'attenzione della Cisl e della Fnp nazionale è quella del riconoscimento del lavoro di cura, a partire dai contributi figurativi, dando così una positiva risposta alla persona che si fa cura di assistere direttamente a domicilio il portatore di handicap e anche a chi ha dovuto lasciare il lavoro (prevalentemente donna) trovandosi così con dei contributi silenti, non usufruibili. "Molte donne, avendo sacrificato il lavoro per dedicarsi alla famiglia o all'assistenza ai genitori - sottolinea Da Deppo -, nel momento in cui rimangono vedove, si ritrovano povere perché molte volte la pensione di reversibilità è di poche centinaia di euro. Chiediamo, in questo caso, almeno il diritto all'integrazione. Se il lavoro di cura diventa un lavoro legalmente riconosciuto, potrebbe essere di incentivo anche e soprattutto per i giovani e per i disoccupati".

Altro problema si presenta quando, sia pure con l'impegnativa e la presa in carico da parte della Regione per l'accesso ad una casa di riposo, non risulti possibile soddisfare il bisogno a causa delle lunghe liste di attesa; ciò crea grosse difficoltà alle famiglie. "Perchè queste difficoltà non potrebbero creare dei benefici? - si legge nel documento - Sgravi fiscali, in aiuto alla famiglia, ed una rete di assistenza domiciliare valida. Auspichiamo che la comunità sappia sviluppare con la contrattazione tra A.S.L. - Associazioni Comunali in sinergia con le Case di Riposo, una rete di assistenza domiciliare. Basta delegare alle sole famiglie il problema della malattia, della vecchiaia, della disabilità".
L'ultima, fondamentale richiesta, riguarda la contrattazione di secondo livello sul welfare locale. In provincia di Treviso, la Cisl incontra regolarmente tutti i rappresentanti dei 95 Comuni, le Usl e i Centri di Servizio (case di riposo). Importante, ora, sarebbe l'impegno del sindacato, a livello nazionale, nel percorso formativo degli operatori.

"Bene sono tutte le iniziative volte ad allontanare i problemi della vecchiaia - concludono Bortolato e Da Deppo - Bello sarebbe se tutti ne potessero usufruire. Triste leggere, spesso, notizie di persone lasciate a morire sole, scoperte anche dopo parecchio tempo. E' il fallimento di una società che dovrebbe essere civile, attenta alle solitudini, ai bisogni. Nessuno si accorge di chi non urla il proprio disagio. Molto più semplice e meno costoso pensare che, chi non chiede non abbia nessun bisogno. L'esperienza positiva della Donna nella Fnp trevigiana conferma che la presenza femminile è un valore e una risorsa alla quale la Cisl non può rinunciare, visto anche l'ottimo risultato degli Sportelli di Segretariato Sociale".

 

Treviso, 11 maggio 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa