13/09/2013

MOM (Mobilità di Marca), firmato l'accordo aziendale: referendum fra i lavoratori a fine mese

MOM, firmato l'accordo aziendale:
referendum fra i lavoratori a fine mese

Chiusa positivamente la vertenza della nuova azienda unica di trasporto pubblico

Treviso - Firmato l'accordo aziendale alla MOM (Mobilità di Marca), la nuova azienda unica di trasporto pubblico della Marca in cui sono confluite Actt, LaMarca, Ctm e Atm. Dopo un anno di confronto, giovedì 5 settembre, si è chiusa la vertenza che ha portato alla stipula di un'ipotesi di unico contratto aziendale. Positivo il giudizio della Fit Cisl.

"Si tratta di un accordo importante - afferma Dario Gambini, segretario della Fit Cisl Belluno Treviso - che è stato responsabilmente firmato da tutte le sigle sindacali presenti nelle quattro ex aziende, a dimostrazione della volontà di trovare spazi di unità sindacale utili a dare alla cittadinanza della Marca e ai lavoratori un efficiente servizio di trasporto pubblico. L'accordo è ancor più significativo se si considera il periodo in cui è stato siglato. Il trasporto pubblico locale, infatti, sta affrontando in questi anni un periodo di crisi, dovuto alla diminuzione dei trasferimenti economici stanziati dalla Regione alle aziende. Il progetto di fusione delle quattro aziende presentava inoltre enormi difficoltà a causa dalle forti diversità di trattamento normativo, contrattuale, organizzativo e salariale dei lavoratori, che in tutto sono 611. In particolare, la normativa riguardante i lavoratori era molto diversa tra il servizio urbano e quello extraurbano, ma la ragionevole contrattazione ha saputo trovare un giusto spazio di mediazione".

Importanti soprattutto i risultati ottenuti sul piano della tutela normativa riguardante i lavoratori più deboli: contratti a termine, part-time e inidonei. "La nuova normativa - spiega il segretario della Fit Cisl Belluno Treviso - consente infatti sul piano occupazionale una maggiore tutela". L'accordo obbliga l'azienda a far sì che gli attuali contratti a termine non eccedano i 36 mesi di servizio, inserendoli in una graduatoria che prevede il passaggio a tempo indeterminato in base all'anzianità di servizio. Per gli attuali lavoratori utilizzati a tempo parziale, l'azienda si è impegnata - entro il mese di novembre - a trovare una soluzione definitiva assieme alle organizzazioni sindacali. Inoltre qualora si liberino o si creino rapporti di lavoro, in assenza di ristrutturazione, è previsto l'obbligo della trasformazione immediata del contratto a tempo indeterminato full time. L'accordo prevede inoltre la ricollocazione del personale inidoneo, sia esso temporaneo o definitivo, impegnandolo in mansioni consone alla loro condizione fisica.

E' prevista infine la creazione di un welfare aziendale che metterà al centro le politiche per le pari opportunità, creando dei turni che possano conciliare la vita familiare con quella lavorativa. "Questo risultato - conclude Gambini - è stato possibile anche grazie al fattivo contributo della Consigliera di Parità della Provincia di Treviso Stefania Barbieri alla quale vanno i nostri ringraziamenti".

Ora la parola passa agli oltre 600 lavoratori che, attraverso un referendum previsto per la fine del mese di settembre, decideranno sulla validità o meno sull'accordo stesso.


Treviso, 13 settembre 2013

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa