11/05/2011

Forestali, cento posti di lavoro a rischio nella Marca trevigiana

Forestali, cento posti di lavoro a rischio nella Marca

De Bortoli (Fai Cisl): "Senza la dovuta manutenzione sarà allarme idrogeologico"

Treviso - Forestali, cento posti di lavoro a rischio e allarme idrogeologico per la mancata manutenzione del territorio. A sollevare il problema è la Fai Cisl di Treviso, la Federazione di categoria che tutela i lavoratori dell'agricoltura e delle attività alimentari e ambientali. "La Regione - spiega Diego De Bortoli, operatore Fai Cisl - ha operato un taglio di 5 milioni sui finanziamenti che servono a garantire l'operatività degli operai forestali, che sono prevalentemente lavoratori stagionali".

Il taglio riguarda il Servizio forestale regionale, l'ente della Regione con dipendenti che si occupano della manutenzione boschiva, ma anche della progettazione e dell'assetto idrogeologico del territorio, con particolare riferimento a quello montano. A livello provinciale gli operai del Servizio forestale sono in tutto 134, di cui 34 a tempo indeterminato e 100 stagionali. "Persone che lavorano da decenni - sottolinea Roberto Buso, operatore Fai Cisl -, con grande conoscenza del territorio e professionalità". I posti di lavoro a rischio sono quelli dei cento stagionali.

"Il taglio - spiega De Bortoli - comporterà inizialmente una riduzione di giornate lavorative per i cento operai a tempo determinato. Solitamente, le giornate di lavoro per gli stagionali sono 165, ma quest'anno le risorse stanziate non potranno garantirle, a meno che entro giugno, quando i soldi finiranno, la Regione non provveda a reintegrare i finanziamenti con un assestamento di bilancio". La Fai Cisl esprime preoccupazione anche per il destino dei 34 lavoratori a tempo indeterminato, perché in assenza di risorse anche il loro posto di lavoro potrebbe essere messo in discussione.

Se n'è parlato martedì in Provincia, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e una delegazione di lavoratori forestali. Da sottolineare il fatto che la mancata conferma occupazionale va di pari passo con l'aumento del rischio idrogeologico, visto che i forestali si occupano prevalentemente di opere di prevenzione e manutenzione indispensabili per garantire l'equilibrio dell'assetto territoriale e per impedire eventi alluvionali che il Veneto, purtroppo, ha recentemente conosciuto. "Tutta la fascia collinare della Marca - spiega Buso - è ampiamente dissestata: ridurre il lavoro di cura e manutenzione significa far aumentare i rischi". Un problema del tutto simile è quello che riguarda i Consorzi di bonifica. "Anche qui ci sono stati tagli regionali per 8 milioni - afferma Buso -. I Consorzi sono gli enti preposti alla tutela delle acque: con meno risorse, diventerà più difficile fare le necessarie opere per la messa in sicurezza degli argini e per la pulizia dei canali, aggravando il rischio di alluvioni anche in provincia di Treviso".

 

Treviso, 11 maggio 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa