24/09/2013

Il Mercato del Lavoro in provincia di Belluno: 7.500 lavoratori licenziati dall'inizio dell'anno

Il Mercato del Lavoro in provincia di Belluno: i dati diffusi oggi dalla Cisl Belluno Treviso

7.500 lavoratori licenziati dall'inizio dell'anno

Più di 4 milioni di ore autorizzate di cassa integrazione, 30 crisi aziendali

Belluno - Più di 7.500 lavoratori licenziati dall'inizio dell'anno, più di 4 milioni di ore autorizzate di cassa integrazione, 30 aziende che nei primi sei mesi dell'anno hanno dichiarato lo stato di crisi per un totale di 767 lavoratori coinvolti in provincia di Belluno. Sono alcuni dei dati diffusi oggi dalla Cisl Belluno Treviso relativamente alla situazione del mercato del lavoro e dell'occupazione nel bellunese.

In un contesto veneto di grande difficoltà - basti pensare che dal 2007 ad oggi il Veneto ha bruciato 9 punti percentuali di Pil - la provincia di Belluno non fa eccezione. Il dato più eloquente è quello che riguarda i licenziamenti: da gennaio a fine agosto le imprese con più di 15 dipendenti hanno licenziato 457 lavoratori, il triplo di quelli licenziati nell'intero arco del 2012, che erano 155. Ben 122 le persone licenziate nei soli mesi di luglio e agosto. Fra queste ci sono i lavoratori di Invesys e Zadra Vetri. E dal conto mancano i lavoratori usciti dalle piccole imprese con meno di 15 dipendenti (legge ex 236), perchè da quest'anno, in seguito alla Riforma del Lavoro, non vengono più registrati - e quindi monitorati - gli inserimenti nelle liste di mobilità dedicate ai lavoratori licenziati dalle piccole imprese.

Al 30 giugno 2013 i disoccupati in provincia di Belluno sono 14.324. Un anno fa erano 12.753. Di questi, uno su quattro ha un'età compresa fra i 18 e i 29 anni. Dal primo gennaio al 20 settembre hanno perso il lavoro 7.505 persone, di cui 2.871 nel Bellunese, 1.171 ad Agordo, 1.656 nel Feltrino e 2.275 a Pieve di Cadore.

Il totale di ore autorizzate di cassa integrazione nei primi sei mesi dell'anno è pari a 4.148.966, contro i 3.766.146 dello stesso periodo dell'anno precedente (+ 10%). In particolare, è cresciuta del 63% la cassa integrazione straordinaria, passando dalle 723.576 ore dei primi sei mesi del 2012 a 1.179.922 dello stesso periodo di quest'anno. Picco di ore anche per la cassa in deroga, passata dalle 367.731 del semestre gennaio-giugno 2012 a 691.619 dello stesso semestre di quest'anno (+88%).

"Viviamo con preoccupazione il momento che stiamo attraversando - commenta Anna Orsini, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso -. Sull'incertezza e sulla difficoltà a vedere effettivi segnali di ripresa occupazionale pesa la situazione di due aziende storiche come la Acc e la Ideal, che occupano un numero considerevole di lavoratori. Una soluzione positiva di queste due crisi, assieme a quella della Form, che per fortuna pare avviata, darebbe un forte segnale di speranza e di fiducia al tessuto sociale dell'intero territorio".

"Qualche segnale di ripresa c'è - afferma Alfio Calvagna della segreteria Cisl Belluno Treviso -, in particolare nel settore metalmeccanico e nell'occhialeria per effetto dell'export, ma il problema è che questi timidi segnali positivi non fanno crescere l'occupazione né trascinano la produzione industriale. Un reale rilancio dell'economia, dei consumi e dell'occupazione può avvenire solo attraverso interventi strutturali, a partire dalla riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese e dall'utilizzo sistematico della leva fiscale per rilanciare gli investimenti produttivi".


Belluno, 24 settembre 2013
Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa