5/10/2013

Disoccupazione: 31.500 senza lavoro nella Marca e 1.500 aziende chiuse in un anno

1.500 aziende chiuse in un anno: manifatturiero ed edilizia i comparti più colpiti

Disoccupazione: 31.500 senza lavoro nella Marca

Crollo dell'apprendistato: un lavoratore su due ha un contratto a tempo determinato

Treviso - Più di 31 mila disoccupati alla data del 30 giugno 2013, ben 5.364 in più rispetto alla stessa data dell'anno precedente. In una regione, il Veneto, che dal 2007 ad oggi ha bruciato 9 punti percentuali di Pil, la Marca rischia di chiudere l'anno con un triste primato: quello dei licenziamenti e della precarizzazione del mercato del lavoro. Dal luglio 2012 al luglio 2013 la sola industria ha perso 5.030 lavoratori, mentre alla fine di agosto di quest'anno, i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (ex legge 223) erano 2.636. Gli uffici per l'impiego in questi mesi hanno registrato una caduta del 9,2% di richiesta di personale da parte delle imprese. I dati sono stati diffusi oggi dalla Cisl Belluno Treviso.

"Sono numeri davvero preoccupanti - spiega Alfio Calvagna della segreteria Cisl Belluno Treviso -, alla luce dei quali alla fine dell'anno il tasso di disoccupazione, che in Veneto è al 7%, nella provincia di Treviso supererà l'8%". Complessivamente, secondo gli elenchi dei Centri per l'impiego, i disoccupati in provincia di Treviso sono - alla data del 30 giugno - 31.567, ben 5.364 in più rispetto al 30 giugno del 2012, quando erano 26.203. Coloro che perdono il lavoro sono prevalentemente gli operai specializzati, gli operai qualificati e gli impiegati generici, mentre le fasce di età più colpite dalla disoccupazione sono, nell'ordine, 55/59 anni, 30/39 e 40/49 anni. Sui giovani, il problema si fa ancora più complesso e in qualche modo paradossale, perchè nella Marca si registra il crollo delle assunzioni degli apprendisti (-26,4% rispetto all'anno scorso) e un aumento (+8%) dei contratti in somministrazione. Un lavoratore su due (51,2%) è assunto con un contratto a tempo determinato. "Il crollo dei contratti di apprendistato, nonostante gli sgravi fiscali - commenta Calvagna - la dice lunga sulla situazione di incertezza che esiste tra le imprese: le aziende o non assumono o scelgono contratti a tempo determinato o in somministrazione, perchè il contratto di apprendistato, che ha una durata da 3 a 5 anni, viene considerato troppo vincolante dalle aziende in questo momento di grande instabilità".

Negativa anche la tendenza che si registra relativamente al numero delle imprese: alla fine del primo semestre 2013 in provincia di Treviso risultavano attive 82.522 imprese: 187 in meno rispetto al primo trimestre dell'anno e 1.536 in meno rispetto allo stock dello stesso periodo del 2012 (- 1,8%). Delle aziende chiuse o fallite, quasi una su tre (-404 imprese su base annua) è o del settore manifatturiero (sistema moda e metalmeccanico) o del comparto dell'edilizia (-574 imprese su base annua). Dal primo gennaio alla metà di agosto del 2013 il tribunale di Treviso ha dichiarato fallite 181 imprese. Nel primo semestre 2013 224 aziende hanno dichiarato lo stato di crisi, per un totale di 4.433 lavoratori coinvolti. Nello stesso periodo dell'anno scorso, le aziende in crisi erano 175 per un totale di 3.535 dipendenti coinvolti.

"Qualche segnale di ripresa c'è - commenta Calvagna -, in particolare sul fronte dell'export, con gli ordinativi che in questi mesi sono cresciuti del 2% e la produzione industriale che è passata dal 66,3% del primo trimestre al 68,8% del secondo trimestre. Purtroppo, però, si tratta di performance che non portano incrementi di occupazione. Se il manifatturiero vuole sopravvivere, deve sapersi riprogettare e mettere in campo una forte capacità di investimenti in ricerca ed innovazione dei prodotti. D'altro canto, oggi è più che mai necessaria una sana e lungimirante politica fiscale per il lavoro, che parta dalla riduzione del carico su lavoro e imprese".

Treviso, 4 ottobre 2013

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa