15/10/2013

Raccolta rifiuti, lavoratori della Sesa verso lo sciopero: "Non si può più lavorare in questi condizioni"

Raccolta rifiuti, lavoratori della Sesa verso lo sciopero: "Non si può più lavorare in questi condizioni"

‘Porta a porta' a rischio in più di 20 Comuni della Marca

Treviso - Stato di agitazione e sciopero in vista alla Sesa, l'azienda pubblica con sede a Este, nel Padovano, che si occupa della raccolta dei rifiuti in più di venti Comuni della Marca trevigiana: Vittorio Veneto, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Portobuffolè, Ormelle, Oderzo, Miane, Santa Lucia di Piave, Refrontolo, Vidor, Ponte di Piave, Farra di Soligo, San Vendemiano, Moriago della Battaglia, Salgareda, Vazzola, Oderzo, Fontanelle, Gaiarine,, Mansuè, Vazzola, Portobuffolè, Meduna, San Polo, Ormelle, Cimadolmo, Codognè.

"Da oltre un anno - spiega Maurizio Fonti, segretario regionale della Fit Cisl - il servizio viene effettuato con il ‘'porta a porta'' ed è proprio qui che nascono i problemi: Sesa sta svolgendo il servizio utilizzando mezzi non adeguati, con gomme usurate e con scarsa manutenzione, situazione che mette a rischio la salute dei lavoratori che operano in condizioni disagiate, con eccessivi carichi di lavoro che li spingono a percorrere in contromano le strade per poter ridurre i tempi. In alcuni casi, a causa dei contenitori non idonei, gli addetti estraggono manualmente il contenuto del bidoncino, con evidenti rischi per la loro salute e incolumità".

I circa 100 lavoratori lamentano anche l'applicazione - ad una parte di loro - di contratti diversi rispetto a quello che dovrebbe essere loro destinato, ossia il Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti di imprese e società esercenti Servizi ambientali. Ma non solo. "L'azienda, per risparmiare, - spiega Fonti - paga il lavoro straordinario come trasferta Italia e in qualche caso come rimborso chilometrico: questo modus operandi, oltre a penalizzare i lavoratori, rappresenta anche una forma di concorrenza sleale nei confronti delle aziende di settore, in quanto abbatte i costi del lavoro rispetto a chi applica correttamente il contratto nazionale di settore". La Fit Cisl fa infine sapere che Sesa ha installato dispositivi satellitari sui mezzi "in barba alla normativa che prevede un apposito accordo sindacale". "Tutto questo è ancora più grave - conclude Fonti - se si pensa che stiamo parlando di un'azienda pubblica che dovrebbe dare l'esempio di efficienza e correttezza".

Nei prossimi giorni sarà proclamato lo stato di agitazione e l'avvio della procedura prevista dalla normativa vigente (Legge 146 sui servizi pubblici essenziali) per la proclamazione dello sciopero, nonché le successive azioni legali dove necessario.


Treviso, 15 ottobre 2013

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa