18/10/2013

Centraline idroelettriche: a Belluno un dibattito surreale su parole che la Cisl non ha mai pronunciato

Centraline idroelettriche: a Belluno un dibattito surreale su parole che la Cisl non ha mai pronunciato

In questi giorni si è acceso il dibattito relativo alla posizione della Cisl sulle centraline idroelettriche nel territorio bellunese, in seguito al titolo di un giornale locale che, nel riferire del dibattito avvenuto nel Consiglio Generale della Cisl Belluno Treviso dello scorso 10 ottobre, ha ritenuto di attribuire a Raffaele Bonanni la paternità di una frase ("La Cisl non è contraria a nuove centraline idroelettriche") che il Segretario Generale della Cisl non ha mai pronunciato.

Riteniamo opportuno riportare i fatti alla loro verità. La riflessione che Bonanni ha condiviso con i 200 partecipanti al Consiglio Generale di Longarone e i giornalisti presenti era incentrata sulle difficoltà del tessuto manifatturiero ad affrontare la competizione internazionale sempre più agguerrita e sulle azioni necessarie per superare queste criticità.

Sul tema dell'energia il Segretario Generale è intervenuto rispondendo ad una preoccupazione di un delegato che sottolineava quanto il costo dell'energia incida sulla competitività delle nostre aziende rispetto a quelle di altri Paesi (il 30% in più). Un peso non più sopportabile, soprattutto per quelle aziende che ne fanno un uso molto elevato, un peso tale che, insieme ad altri fattori che frenano la competitività, rischia di mettere fuori mercato i nostri prodotti con conseguenze molto pesanti dal punto di vista dell'occupazione.

Per la Cisl questo tema è centrale se vogliamo dare respiro alle nostre aziende, già in affanno per mancanza di ordinativi o in difficoltà a reperire la liquidità necessaria. Un tema strategico che non può essere affrontato né con semplificazioni, né con atteggiamenti preconcetti, ma con un sano pragmatismo e soprattutto collocando il tema all'interno dell'attuale contesto economico-sociale.

Bonanni ha rivolto una critica molto dura sia ai petrolieri che fanno cartello, sia agli ultimi Governi che non hanno voluto cercare soluzioni. Ha poi affermato che, visto che non si costruiscono più dighe, né si dispone di energia nucleare, siamo costretti a rivolgerci all'estero per l'80% delle nostre necessità o importando idrocarburi o direttamente energia, esponendoci ad una pericolosa dipendenza da altri Paesi che ci costa più di 50 miliardi l'anno, circa il 3% del nostro PIL.

Questo è quanto. Bonanni non ha toccato, né avrebbe potuto farlo, d'altronde, il dibattito locale sulle centraline (il titolo è stata una libera interpretazione del giornale), dibattito dal quale io, invece, non intendo sottrarmi.

La Cisl è da sempre contraria allo sfruttamento indiscriminato e non controllato del territorio, che è un bene collettivo che va rispettato, preservato e accudito anche per le future generazioni. Lontani da posizioni a volte fondamentaliste che risultano essere inefficaci, siamo convinti che le risorse ambientali possano essere utilizzate solo ed esclusivamente nell'ambito di uno sviluppo che deve mettere al primo posto la sostenibilità, il rispetto totale per l'ambiente e per il suo equilibrio idrogeologico: non si possono svendere le risorse locali per interessi esclusivamente economici.

Per la Cisl è accettabile un utilizzo controllato delle risorse naturali - siano esse boschi o corsi d'acqua - solo se ciò avviene entro percorsi sostenibili che portino benefici e ricadute positive a tutta la comunità locale, sia alle famiglie che alle imprese che ogni giorno fanno i conti con i costi dell'energia. Non dimentichiamolo: la questione di fondo, da cui muove il nostro ragionamento e rispetto alla quale vale la pena dibattere, rimane quella relativa al come riportare le nostre aziende ad essere competitive in un mercato sempre più globale, al come ridare respiro alle famiglie, ai lavoratori e ai pensionati che pagano bollette di un terzo più care rispetto a quanto accade nel resto d'Europa. Le polemiche strumentali lasciamole a chi non ha a cuore i veri problemi da affrontare per il rilancio dell'economia, dell'occupazione e del territorio.

Anna Orsini
Segretario Generale aggiunto Cisl Belluno Treviso