28/01/2014

Electrolux: non mettiamoci in freezer

Electrolux: non mettiamoci in freezer

"Il piano che Electrolux ha presentato al sindacato va considerato con quella razionalità che necessariamente si deve avere per dare una risposta positiva a questa, fondamentale, domanda: quali sono le condizioni per poter continuare a produrre elettrodomestici in Italia? L'altra risposta, quella negativa ("non è più possibile") sappiamo già che comporterebbe effetti pesantissimi per il settore manifatturiero e per l'occupazione, effetti ancor più difficili da sostenere in questa situazione di crisi.

Giustamente la Fim Cisl, il sindacato dei metalmeccanici che ha gestito vicende come quella della Fiat o della Indesit, ha equiparato le difficoltà di questo comparto produttivo a quelle dell'auto. Il problema non è "solo" quello della chiusura di uno o più stabilimenti, ma della cancellazione di una parte qualificata ed avanzata del nostro patrimonio industriale. L'esatto contrario di quello che, tutti, vogliamo perché l'Italia (ed ancora più il Veneto) con un'industria debole è come una persona che deve correre con una gamba spezzata. Da queste premesse ne deriva una prima considerazione: la vicenda Electrolux è questione nazionale, di politica industriale e da tavolo di Governo. Aggiungiamo che, di conseguenza, va riveduto e corretto tutto ciò che hanno detto finora gli amministratori locali, dai presidenti di Regione ai ministri, in veste localistica.

Venendo ai contenuti della questione. I problemi posti dalla multinazionale vanno affrontati (e non solo con facili slogan) per quelli che sono e se le soluzioni presentate non vanno bene bisogna produrne delle altre. Qui serve chiarezza e correttezza: a Mestre non è stato chiesto l'inaccettabile dimezzamento del salario dei lavoratori. La proposta dell'azienda prevede che, nella prosecuzione dei contratti di solidarietà già in corso, si attui un abbassamento del costo del lavoro pari a 3 euro in meno sulla paga oraria lorda (da 24 a 21 euro) con una riduzione del mensile netto ma non certamente il mezzo stipendio. Chi ha agitato lo spettro del taglio a metà delle retribuzioni non ha quindi fatto un favore alla causa del lavoro.

Tuttavia il fatto che il taglio salariale proposto sia effettivamente molto meno violento non significa che il piano ci vada bene. Abbiamo detto fin dal principio che si può discutere di tutto ad una condizione: che di ogni intervento sia chiara la finalità. Così non è. Perché la multinazionale ha messo nel conto del suo progetto investimenti modesti e poco chiari, una ulteriore riduzione del personale a Susegana, Solaro e Forlì ed infine l'inaccettabile chiusura dello stabilimento di Porcia. Per capirci: nonostante tagli a destra e a manca, alla fine non avremmo comunque le condizioni per garantire un serio futuro per le produzioni Electrolux in Italia.

La domanda che tutti devono porsi, a partire dalle istituzioni e dagli imprenditori, comprese le rappresentanze dei lavoratori, è molto semplice: cosa metto del mio e cosa chiedo agli altri affinché in Italia si continui a produrre elettrodomestici tanto di Electrolux quanto di altre marche. Serve dunque lasciar perdere effimere rincorse alla prima pagina ed una ripartenza che potrebbe cominciare proprio da domani, al MiSE. I motivi, le competenze e le capacità non ci mancano: non mettiamole in freezer".

Franca Porto, Segretaria Cisl Veneto
Maurizio Geron, Segretario Fim Veneto
Franco Lorenzon, Segretario Cisl Belluno Treviso

 

Il Governo, intanto, ha replicato alla richiesta di incontro avanzata ieri dal sindacato al termine della riunione con la Direzione della Electrolux. Già questa mattina è arrivata la convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

L'appuntamento è fissato per il 29 gennaio alle ore 15.00. Al tavolo ministeriale sono stati invitati i presidenti delle quattro Regioni interessate: Maroni per la Lombardia (stabilimento di Solaro), Zaia per il Veneto (Susegana), Serracchiani per il Friuli Venezia Giulia (Pordenone), Errani per l'Emilia Romagna (Forlì), i rappresentanti nazionali delle confederazioni Cgil Cisl Uil e delle federazioni dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm, la Direzione Electrolux (AD Ferrario e HR Mondini). L'incontro sarà presieduto dal Ministro Zanonato e vedrà la presenza di un rappresentante della Presidenza del Consiglio.


Venezia, Mestre 28 gennaio 2014

Ufficio Stampa
Cisl del Veneto
Cisl Belluno Treviso