4/02/2014

Electrolux: manifestazioni nazionali a Porcia e a Roma

Electrolux: il sindacato programma
manifestazioni nazionali a Porcia e a Roma

Confermato l'incontro al MiSE per il 17 febbraio
Geron (Fim Cisl): ci aspettiamo proposte concrete da Regioni e Governo

Due manifestazioni nazionali - una a Roma, l'altra a Porcia -, un incontro al ministero per lo Sviluppo Economico - il 17 febbraio - e una posizione condivisa da delegati dei lavoratori e dirigenti sindacali: nessuna disponibilità ad accettare ulteriori riduzioni del costo del lavoro a carico degli stipendi dei lavoratori. Questi gli esiti della riunione del 3 febbraio del Coordinamento nazionale Electrolux Italia che comprende i delegati aziendali (RSU) degli stabilimenti di Pordenone (Valnoncello, produzione cucine industriali), Porcia (lavatrici), Susegana (frigoriferi), Solaro (Milano, lavastoviglie) e Forlì (piani di cottura), i dirigenti sindacali di Fim, Fiom e Uilm delle province interessate e dai coordinatori sindacali del Gruppo, Maurizio Geron per Fim Cisl, Gianluca Ficco per la Uilm e Stefano Zolli e Michela Sfera per la Fiom Cgil.

Tutti gli interventi hanno sottolineato la indisponibilità del sindacato ad accettare ulteriori riduzioni del costo del lavoro a carico delle buste paga dei lavoratori (Electrolux nel suo complesso occupa in Italia circa 6.200 persone) e respinto ogni ipotesi di chiusura dello stabilimento di Porcia anche perché, ha ribadito Geron nelle conclusioni unitarie "il sistema Electrolux si regge se tutti gli stabilimenti producono, se ne salta uno anche gli altri sono destinati a seguire la stessa sorte".

Per sostenere questa posizione su Porcia (Pordenone) il Coordinamento ha avanzato la proposta alle Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm di organizzate nelle prossime settimane una manifestazione di tutto il gruppo davanti allo stabilimento friulano dove lavorano circa 1.000 tra operai ed impiegati (per 120 dei quali la direzione aziendale ha già dichiarato l'esubero) ed una manifestazione a Roma.

Unanime anche la considerazione che "ripetere quanto ci siamo già detti a Mestre con l'azienda non serve a nulla" e che il punto di ripartenza della trattativa sta negli impegni assunti dalle istituzioni nell'incontro al MiSE presso il quale è già in calendario un secondo incontro per il prossimo 17 febbraio.

"Ci aspettiamo che i presidenti delle Regioni concretizzino quando dichiarato e quindi quanti a quali risorse intendono mettere a disposizione e così anche per il governo che si è impegnato con ben due ministri (Zanonato e ) e la stessa Presidenza del Consiglio a definire interventi che favoriscano la competitività dell'azienda senza ledere i salari dei lavoratori".

Confermate, infine, le azioni di lotta locali: presidi delle portinerie degli stabilimenti, blocco degli straordinari e scioperi.

 

Mestre, 4 febbraio 2014

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa