28/05/2011

Aumento rette case di riposo: stangata da 720 euro all'anno

Aumento rette case di riposo: stangata da 720 euro all'anno

Fnp Cisl: "Conseguenza dei tagli della Regione, i nostri timori erano fondati. Ora è necessario applicare la legge per la non autosufficienza"


Treviso - Un timore fino a qualche tempo, un'amara realtà oggi. Le rette delle case di riposo della Marca sono aumentate, rispetto all'anno scorso, mediamente di 2 euro al giorno: 720 euro all'anno. Il dato è emerso nel corso degli incontri dei sindacati dei pensionati di Cgil , Cisl e Uil con i presidenti e i direttori delle 45 case di riposo della provincia di Treviso riconosciute dalla Regione. Gli incontri, il cui obiettivo è quello di un confronto diretto per approfondire le problematiche legate alle case di riposo e migliorare le condizioni di assistenza sia alberghiera che sanitaria agli anziani all'interno delle strutture, sono iniziati ai primi di maggio e proseguiranno fino a giugno inoltrato. Già una quindicina le strutture visitate dai rappresentanti sindacali.

L'allarme lanciato dalla Federazione Nazionale Pensionati della Cisl nei mesi scorsi, seguito anche da un incontro con il Prefetto di Treviso e da una campagna di sensibilizzazione sui temi della sanità, purtroppo si è rivelato fondato: in seguito ai tagli imposti dalla Regione le rette delle case di riposo per il 2011 sono state aumentate. L'accordo sul welfare veneto raggiunto da maggioranza e opposizione in Regione lo scorso primo marzo ha infatti ripristinato solo parzialmente i finanziamenti destinati alle case di riposo: sono stati recuperati i 15 milioni di euro equivalenti all'anno 2010, senza però quell'incremento annuo del 2-2,5% che veniva garantito negli anni precedenti. Ad ogni modo, la marcia indietro della Regione è arrivata fuori tempo: le strutture avevano già aumentato le rette.

"Gli aumenti - spiega Francesco Rorato, segretario per il Welfare della Fnp Cisl di Treviso - riguardano il 99% delle strutture finora incontrate (una quindicina), e mediamente sono pari a 2 euro in più al giorno". I rincari, a fine anno, costeranno dunque più di 700 euro alle famiglie degli anziani ricoverati, 60 euro in più al mese su rette mensili di 1500 euro. Un peso che può risultare insostenibile per le famiglie già messe a dura prova dalla crisi. "La situazione - sottolinea Rorato - è ancora più grave se si pensa che contemporaneamente sono diminuiti gli interventi della Regione nel comparto socio-assistenziale, sia per quanto riguarda l'Usl che i Comuni, a scapito soprattutto della domiciliarità. Meno soldi e quindi meno servizi per l'assistenza a domicilio, dunque, accanto alle difficoltà che si riscontrano a livello residenziale, dall'aumento rette alle liste d'attesa".

La richiesta dei Pensionati della Cisl è precisa. "Va applicata urgentemente - afferma il segretario generale della Fnp di Treviso Gianni Bortolato - la legge regionale per la non autosufficienza con il necessario finanziamento. Condizioni, queste ultime, di primaria importanza perché consentirebbero un ulteriore salto di qualità sia sul versante del potenziamento dei servizi di domiciliarità, che sul riconoscimento dell'impegno delle famiglie (oggi lasciate spesso sole con il problema dell'assistenza ai propri familiari) e del lavoro di cura (contributi figurativi) che prevalentemente vede impegnata la donna".

 

Treviso, 27 maggio 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa