11/07/2014

Cassa Rurale e Artigiana di Treviso: la situazione denunciata dalla stampa locale preoccupa fortemente la Fiba Cisl Belluno Treviso

Cassa Rurale e Artigiana di Treviso: la situazione denunciata dalla stampa locale preoccupa fortemente la Fiba Cisl Belluno Treviso

Paglini: "Il problema non è la dimensione delle aziende, ma come e da chi sono state gestite"

Treviso - Le notizie apparse su un quotidiano locale in merito alla situazione della Bcc Cassa Rurale e Artigiana di Treviso preoccupano enormemente la Fiba Cisl che già qualche mese fa aveva evidenziato come qualcosa non andasse in questa realtà del credito cooperativo. Cra Treviso è una piccola azienda bancaria che fino a qualche anno fa si era distinta per la solidità patrimoniale, ma forse il management non aveva fatto i conti con una crisi che sta facendo emergere, con chiarezza, i deficit gestionali di alcune Banche di Credito Cooperativo.

Massimiliano Paglini, Segretario Generale della Fiba Cisl di Belluno Treviso non usa mezzi termini e afferma: "E' giunto il tempo che il territorio, i soci ed i dipendenti si interroghino sulle capacità di certi dirigenti, soprattutto se sono stati riassunti dopo aver raggiunto il requisito pensionistico. Il problema nel caso della Cra Treviso, ma non solo, non è la dimensione dell'azienda ma la qualità e le competenze di chi la gestisce".

"E' tempo che le Bcc tornino al ruolo per il quale furono create a servizio delle imprese, delle famiglie e del territorio. Quelle aziende che sono state gestite con la diligenza e la responsabilità del ‘buon padre di famiglia' risentono della crisi ma in misura inferiore.- prosegue Paglini- E' evidente che nel caso della Cra Treviso emergono con forza le modalità di gestione della banca e la poca attenzione al vero core business di una banca di credito cooperativo, che è quello di dare credito diffuso con elevata attenzione al merito creditizio".

Preoccupano inoltre le differenze di trattamento dei lavoratori della Cra Treviso rispetto al resto delle Bcc. Con ogni probabilità le retribuzioni inferiori sono servite esclusivamente a ‘sistemare' il conto economico a scapito della qualità dei servizi bancari. Da tempo la Fiba Cisl ha chiesto maggiore formazione per i dipendenti e certezza delle strategie della Banca, senza ottenere riscontri positivi.

"Una banca che non prende in considerazione le osservazioni del sindacato, senza dare seguito alle richieste di incontri interlocutori previsti da norma di legge e da contratto, evidentemente persegue la logica del fai da te che sfocia in arroganza a danno non solo dei dipendenti ma anche dei soci e del territorio - conclude Massimiliano Paglini -. Per la Fiba Cisl rimane centrale l'apporto dei dipendenti alle attività di una banca del territorio. Le competenze e le professionalità devono essere remunerate e riconosciute. Non si possono assegnare ruoli dirigenziali, come accaduto in questa azienda, solo in base alla fedeltà o vicinanza ai vertici aziendali".


Treviso, 10 luglio 2014

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa