12/09/2014

Allarme IAT nel Bellunese: a rischio 22 dipendenti e un servizio strategico

Allarme IAT nel Bellunese: a rischio 22 dipendenti e un servizio strategico

Fabio Zuglian, Segretario Generale Cisl FP Belluno Treviso: "Si rischia di privare il territorio bellunese di una risorsa indispensabile per il rilancio del comparto turistico"

Belluno - Si è svolta giovedì 11 settembre una riunione tra l'Amministrazione Provinciale di Belluno e le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL della Funzione Pubblica, per discutere del futuro dell'organizzazione e gestione dell'accoglienza turistica, attualmente di competenza degli Uffici IAT (Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica)

La Regione Veneto ha stanziato, per l'anno 2014, 108.128 euro per le spese di funzionamento, circa un quarto di quanto era stato preventivato nel bilancio dalla Provincia di Belluno e circa un ottavo della cifra realmente necessaria per un efficiente funzionamento degli uffici stessi. Nel 2013 gli stanziamenti regionali ammontavano a 574.350 euro, a fronte di una spesa complessiva, per i 13 IAT del territorio bellunese, di 745.991 euro, cosa che ha costretto la Provincia a far fronte con risorse proprie alla rimanente spesa di 171.641 euro. Per l'anno in corso la Regione ha adottato, nella distribuzione delle somme destinate all'accoglienza e promozione turistica delle Province venete, oltre ad un contributo base di 20.000 euro per ciascuna di esse, il criterio delle presenze turistiche rilevate, cosa che ha particolarmente penalizzato il Bellunese, con il risultato appena evidenziato.

"La situazione è drammatica. Il turismo, specialmente in un momento di crisi economica globale come questo, non è sinonimo di semplice intrattenimento da fine settimana o vacanze estive, ma è un comparto economico di vitale importanza, tanto più in una zona, come quella della provincia di Belluno, che ha notevoli ricchezze ambientali, storiche e culturali - afferma Fabio Zuglian, segretario generale della Funzione Pubblica della Cisl Belluno Treviso -. Gli IAT sono la vera porta d'ingresso di un territorio, punti fermi e di riferimento per i turisti, italiani e stranieri, fondamentali strumenti per la conoscenza del territorio stesso e di fidelizzazione del turista, che si rivolge ad essi per poter meglio usufruire della sua vacanza. Per questa ragione diventa essenziale preservarne l'esistenza valorizzando la professionalità del suo personale, in quanto l'attività di un ufficio turistico diventa lo strumento per lo sviluppo di tutte le attività ricettive, commerciali e sociali del territorio stesso."

La chiusura o, comunque, il taglio drastico di questi uffici, porterebbe alla perdita di importanti servizi che vengono quotidianamente forniti, oltre che ai turisti, ai residenti, come le biglietterie ferroviarie e del trasporto pubblico locale, che vengono gestite dagli IAT e che sopperiscono, spesso, specie nelle aree più lontane o difficili da raggiungere, alla drammatica mancanza degli uffici appositi.

"La CISL Funzione Pubblica esprime quindi una forte preoccupazione per la situazione appena descritta, non solo per l'incertezza del futuro dei dipendenti degli IAT e le loro famiglie (22 totali, 4 impiegati nella sede dell'ente Provincia e 18 sul territorio), ma anche perché si viene in questo modo a depauperare un territorio di servizi importantissimi - prosegue Zuglian -. Si rischia così di togliere al Bellunese un fondamentale strumento di supporto alla ripresa economica e una vera risorsa, quella del comparto turistico, che infatti molti nostri "vicini", dalle Province Autonome in poi, valorizzano e sostengono."


Belluno, 12 settembre 2014

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa