3/10/2014

Albergo Diffuso, ospitalità diffusa, convegno della Fisascat a Belluno per approfondire il nuovo modello di ricettività

Albergo Diffuso, ospitalità diffusa

Fisascat Cisl Belluno Treviso: "Queste le nuove strade per un turismo sostenibile, motore di crescita sociale, culturale ed economica"

Belluno - Ospitalità come modello di sviluppo per il territorio nel suo complesso: anche Belluno guarda con molto interesse all'Albergo Diffuso, nuova formula che sta prendendo piede in Italia. Non è un hotel, non si può definire un bed & breakfast: l'albergo diffuso è una nuova formula di ospitalità costituita da case che già occupano un particolare borgo, messe in rete tra loro con una gestione imprenditoriale e alberghiera a tutti gli effetti. In pratica si tratta di un grande hotel diffuso, incastonato nel contesto, mimetizzato all'interno di abitazioni già esistenti e vicine. Nessuna mega-struttura ricettiva con insegne luminose, vetrate e corridoi con camere "in serie". Questa nuova versione dell'accoglienza, nata nel 1998 in Sardegna, riconosciuta in Veneto dal 2013 con un'apposita legge, ha iniziato a diffondersi nel Bellunese, come ad esempio a Cibiana di Cadore, o nella frazione di Costauta di S.Pietro di Cadore, coinvolgendo già una cinquantina di famiglie.

Occasione per parlarne è stato l'incontro di venerdì 3 ottobre, promosso dalla Fisascat Cisl Belluno Treviso, voluto proprio per approfondire questo nuovo modello di ricettività, nuova strada per un turismo sostenibile, motore di crescita sociale ed economica. Tra i relatori Daniele Kilhgreen ideatore e creatore dell'Albergo Diffuso di S. Stefano di Sessanio, Piero Gremese Sindaco di Sauris, Guido Trento pioniere per la provincia di Belluno su questo nuovo modo di fare turismo, Luciana Furlanis Sindaco di Cibiana di Cadore, Laura Fregona Segretaria Provinciale del FAI e Mara Manente Direttore di CISET, mentre i lavori sono stati conclusi da Pierangelo Raineri, Segretario Nazionale Fisascat Cisl.


"I turisti di oggi vogliono vivere il sapore vero e respirare la dimensione più locale del posto che stanno visitando, e questa nuova formula di ospitalità è una risposta convincente - dichiara Stefano Calvi della segreteria Fisascat di Treviso Belluno -. Dormire in una casa costruita per residenti e non per turisti rende la proposta ancor più accattivante. Questo nuovo modello di turismo permette di non impattare ulteriormente sul paesaggio e sul contesto ambientale, e di creare dinamiche nuove che possono essere di stimolo anche per eventi collaterali, culturali, lavorativi ed enogastronomici, utili per valorizzare il territorio e rivitalizzare il turismo."

Il recupero edilizio, il rispetto dell'ambiente, il coinvolgimento delle comunità, saper essere di richiamo per un nuovo target di clientela. Questi sono alcuni degli aspetti positivi e incentivanti per realizzare l'Albergo Diffuso. Presenti all'iniziativa infatti molti Sindaci della provincia di Belluno e una rappresentanza degli studenti dell'Università Ca' Foscari di Venezia, che sta studiando e approfondendo il fenomeno turistico-culturale.

"Durante il convegno sono state illustrate diverse esperienze già avviate e collaudate di Albergo Diffuso e un'analisi sulla fattibilità e sulle ricadute economiche e lavorative nel bellunese - prosegue Calvi -. Il nostro obiettivo è cercare di diffondere questo nuovo modello turistico, creando economia diffusa e integrazione con le comunità ospitanti. Come sindacato cercheremo di diffondere il format con incontri mirati e supporto logistico, creando una rete tra Comuni che vogliano intraprendere questo percorso, trasformandosi, nel tempo, in un vero e proprio consorzio che possa promuovere questa sorta di turismo gestito dal basso."


Belluno, 3 ottobre 2013

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa