27/10/2014

Le conclusioni della Cisl all'assemblea unitaria del 22 ottobre

Conclusioni del Segretario Generale della Cisl Belluno Treviso Franco Lorenzon al convegno CISL-CGIL /22 ottobre 2014

ACCETTARE LA SFIDA DI RENZI, RINNOVANDO IL SINDACATO

1. Renzi ha sfidato il sindacato e noi dobbiamo raccogliere la sfida.
Non però comportandoci come lui vorrebbe, e cioè collocandoci dalla parte della conservazione contro chi vuole cambiare, ma portando avanti le nostre proposte con determinazione e soprattutto stando uniti.

2. Per noi questo significa continuare a difendere e praticare la democrazia rappresentativa, anche se oggi è molto più facile praticare una ‘democrazia mediatica'. Non crediamo, infatti, che bastino le frasi ad effetto e sfornare una proposta al giorno senza mai incontrare di persona i cittadini, i lavoratori e i pensionati. Per questo ‘rivendichiamo' la fatica di stare ogni giorno in mezzo alla gente, provando a dare risposte concrete. Gli annunci prima o poi finiranno, e lì servirà l'assunzione di responsabilità per la quale vogliamo essere preparati.

3. La sfida del cambiamento nasce dalla consapevolezza che questa crisi non consente più di comportarci come prima. L'Italia ha perso il 10% di PIL, il comparto manifatturiero il 25% della produzione, l'edilizia il 50% delle imprese e degli addetti. Dal 5° posto fra i Paesi più ricchi, l'Italia è passata al 12° posto, scavalcata anche dal Messico, e l'arretramento non accenna a diminuire. Per questo il primo impegno di tutti deve essere quello di tornare a "produrre valore", perché dobbiamo ridistribuire ricchezza e non miseria, con la quale si verificherebbe solo una lotta tra poveri. Dobbiamo essere consapevoli che oggi riusciamo a tutelare i lavoratori e i pensionati solo se l'Italia "sta a galla".

4. Più che di nuove ricette, occorre una nuova mentalità, una nuova politica, ma anche un nuovo sindacato. Dobbiamo uscire dall'idea - molto diffusa - di dare sempre la colpa a qualcun altro, per attuare quella "cultura civica" che ci fa assumere una maggiore responsabilità, un maggior senso della giustizia e della legalità, una diversa cultura del lavoro.

5. Dobbiamo inoltre essere più veloci nelle nostre decisioni (abbiamo ancora troppi riti e una macchina organizzativa troppo pesante) e, soprattutto, allargare la nostra rappresentanza ai giovani, con i loro lavori precari e mal pagati. Il territorio è il luogo in cui tutto questo si rende possibile, attuando una contrattazione innovativa e responsabile.

6. Da ultimo una battuta sull'unità sindacale: "O sopravviviamo insieme o scompariamo separatamente".

 

Franco Lorenzon
Segretario Generale Cisl Belluno Treviso