27/10/2014

I rischi connessi al taglio dei Patronati: intervento di Rudy Roffarè della Segreteria Cisl Belluno Treviso

I tagli ai Patronati sono molto rischiosi

Qualche decennio fa, i sindacalisti che si occupavano degli operai e degli impiegati, venivano chiamati gli "avvocati dei poveri", per l'impegno nel garantire la tutela gratuita a chi non poteva permettersi di difendere i propri diritti a pagamento.

Assistere, tutelare, offrire consulenza a tutti i cittadini, dentro e fuori dal luogo di lavoro è sempre stato il nostro modo per declinare i valori di solidarietà sociale su cui si fonda il sindacato. All'inizio era un aiuto in particolare alle vittime di infortuni sul lavoro e malattie professionali, prendendo le loro difese per garantire un risarcimento equo al lavoratore e ai suoi familiari.

Ricordo infatti, soprattutto ai più giovani, che il diritto alla malattia, alla tutela in caso di infortuni e al periodo di maternità sono state conquiste sindacali ottenute dalle lotte dei nostri padri.

Nel tempo i patronati hanno esteso le loro tutele ai diritti degli invalidi civili, delle donne lavoratrici e dei disoccupati. Oggi lo spirito che anima l'attività non è cambiato: la difesa e la promozione gratuita dei diritti sociali, in particolare del diritto alla salute, all'assistenza, alla previdenza, rappresentano gli obiettivi primari dei patronati.

Per fare tutto questo, oltre 50 anni fa si è deciso di fare una convenzione tra lo Stato e i patronati: questi ultimi forniscono tutele e servizi gratuiti per conto dello Stato, mentre i lavoratori versano un contributo, oggi già compreso nei contributi della busta paga, per avere questa assistenza (pensioni, disoccupazioni, infortuni, maternità, ecc.).

Il governo Renzi che cosa fa? Taglia il fondo e si intasca questi soldi che sono, come ho appena detto, dei lavoratori. Ma quel che ancora non si sa e si tace, è che così si soffocano i Patronati che saranno costretti a chiudere e a non fornire più i servizi gratuiti che la Legge garantisce ai cittadini, soprattutto in un'epoca in cui Inps e Inail, che a loro volta hanno subito tagli, chiudono gli uffici al pubblico lasciando i soli patronati a dare servizi e risposte ai cittadini.

Se sarà approvata questa norma contenuta nella Legge di stabilità, con una precisa scelta politica, il risultato sarà la vittoria di alcune lobbies che, con la scusa di ridurre gli sprechi, otterranno la riduzione delle tutele dei cittadini.

I servizi, di conseguenza, diventeranno un affare per commercialisti e consulenti del lavoro.

Sarà infatti necessario rivolgersi a loro, pagando per i servizi che i patronati oggi offrono gratis.

Tutto può essere rivisto, analizzato, reso più efficiente; ma è fondamentale parlare chiaro e non prendere in giro l'opinione pubblica con messaggi populisti. Ogni giorno i nostri dipendenti Inas incontrano centinaia di persone che si rivolgono a noi, e che da noi trovano consulenze preparate, gratuite e tempestive.

Ci auguriamo che i tagli vengano fatti davvero dove ci sono le reali inefficienze e dove il Sindacato, e la Cisl in particolare, non si tira indietro ad affrontare questi temi.
Questo a patto di fare le cose seriamente, mettendo al centro il tema della meritocrazia, della sburocratizzazione e del servizio a cittadini ed imprese.

Rudy Roffaré
Segretario Cisl Belluno Treviso