15/06/2011

Dossier immigrazione, nella Marca più di 100 mila immigrati

Conferenza pubblica negli Spazi Bomben
Dossier immigrazione Anolf-Caritas-Servire: un neonato su 5 è straniero

Più di 100 mila gli stranieri residenti nella Marca

Marcuzzo (Anolf): "La nostra è già una società multietnica"
Lorenzon (Cisl): "La crisi non ferma i fenomeni migratori"

Treviso - A Treviso gli stranieri superano i 100 mila residenti. E' uno dei numerosi dati emersi dalla ricerca compiuta da Anolf, Caritas e Servire sulla presenza di stranieri nella Marca trevigiana nel 2010. Il dossier è stato presentato oggi nella sede Caritas di Treviso. Erano presenti Franco Marcuzzo, responsabile Anolf Treviso, Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl di Treviso, don Bruno Baratto, collaboratore Caritas, Ermanno Zuliani, sociologo della Cooperativa Servire, Letizia Bertazzon di Veneto Lavoro e don Davide Schiavon, responsabile della Caritas di Treviso. Questa sera, mercoledì 15 giugno, alle 20.45 presso gli Spazi Bomben per la cultura, il rapporto sulla presenza e la distribuzione degli immigrati in provincia di Treviso - anno 2010, ormai arrivato alla ottava edizione, sarà presentato pubblicamente.

Il rapporto è un contributo per tutte quelle persone, italiane e straniere, che si sentono coinvolte nei profondi processi di trasformazione della società. Il convegno di presentazione, organizzato in collaborazione con Ritmi e danze nel mondo e Fondazione Benetton Studi Ricerche, s'intitola "L'immigrazione nel trevigiano. Quali nuovi scenari? - Demografia, lavoro, scuola...uno spaccato della nostra società". Intervengono Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, Franco Marcuzzo, responsabile Anolf Treviso, Don Bruno Baratto, collaboratore Caritas, Ermanno Zuliani, sociologo della Cooperativa Servire, Letizia Bertazzon di Veneto Lavoro.

Fra residenti e domiciliati, gli stranieri in provincia di Treviso sono 108.701. Il numero dei residenti, anche se lentamente rispetto ai picchi degli anni passati, continua a crescere (+3.461 persone, +3,5%). I fattori di crescita dei migranti sono diversi: nuovi nati (nella Marca un neonato su cinque è figlio di migranti), flussi dall'estero o dall'interno, per ricongiungimento familiare o per lavoro. L'elemento di novità del 2010 è legato alle pratiche di emersione delle collaboratrici familiari. 148 le cittadinanze presenti nella Marca. Le prime quattro sono Romania, Marocco, Albania, Cina. Aumentano soprattutto Moldavia (+20,8%) e Ucraina (+11,9%), molto meno Marocco e Albania, diminuisce la Macedonia (-2,2%). Cresce il Senegal (+4,7%), forse per il mutamento dei progetti migratori (ricongiungimenti familiari). Aumenta anche il Kosovo (+108,8%) e la Serbia (-37,4%) e crescono più della media Burkina Faso (+12%) e Sri Lanka (+7%), diminuiscono Bosnia (-6%) e Croazia (-5%).

Significativa la presenza di minori: la popolazione straniera residente è più giovane di quella italiana (26,2% di minori rispetto al 16,9%). Alta la quota di nati con entrambi i genitori stranieri: 23,7%, oltre un neonato su 5 è straniero. I nati in Italia (2^ generazione) sono il 16,7% dei residenti stranieri (17.108). Il saldo demografico totale resta positivo solo grazie all'apporto di nascite straniere, che, pur nella relativa stagnazione, aumentano ulteriormente il contributo totale degli stranieri a fronte della diminuzione di nati italiani e dell'aumento dei morti (italiani).

"La crisi - commenta Franco Marcuzzo di Anolf Treviso - non ha fermato l'immigrazione, anzi. Il dossier fotografa una società multietnica già consolidata, e prima le istituzioni se ne accorgono, meglio è". Significativa a questo proposito, sul fronte occupazionale, l'inversione di tendenza nel corso del 2010 rispetto al volume delle assunzioni, che ha interessato soprattutto gli stranieri: + 10%, (per gli italiani +8%). Il saldo occupazionale, ancora negativo, ha contenuto la perdita occupazionale per gli stranieri a poco più di 600 unità, rispetto alle 3.000 per gli italiani. "I migrantes che sono qui - spiega Marcuzzo - intendono rimanere qui, e accettano forme occupazionali temporanee, o s'inseriscono in settori quali il lavoro domestico e l'agricoltura, le risposte più immediate al bisogno di mantenere una qualche forma di continuità occupazionale e alla necessità di far fronte ai bisogni concreti della vita quotidiana".

"Le previsioni demografiche - aggiunge Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl di Treviso - ci dicono che da qui al 2031 gli over 65 trevigiani passeranno dall'attuale 18% al 25%, mentre la fascia d'età compresa fra i 20 e i 64 passerà dal 61% di oggi al 57%. Gli stranieri dai 20 ai 64 anni, che oggi rappresentano il 13%, diventeranno il 20%, quelli dai 25 ai 34 anni passeranno dal 28% al 34%, mentre gli italiani della stessa fascia d'età saranno sotto il 12%. Questo significa che le istituzioni devono attrezzarsi per governare questi fenomeni con competenza, anziché negarli o accusare di ‘terrorismo' chi ne parla, come fa qualche parlamentare".

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Treviso, 15 giugno 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa