17/12/2014

L'analisi dell'Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso

L'analisi dell'Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso
Crisi, Marca ancora in difficoltà
Boom di redditi sotto i 7.500 euro (+14,5%)

Segnali positivi dall'export con un +7,8%
Disoccupazione giovanile ancora alta, 18%


Treviso - Crisi, la Marca trevigiana è ancora in difficoltà: il numero di contribuenti con redditi inferiori ai 7.500 euro lordi nel 2014 è aumentato del 14,5% rispetto allo scorso anno. E' uno dei dati diffusi questa mattina dalla Cisl Belluno Treviso nel corso della conferenza stampa di fine anno. L'Ufficio Studi ha preso in esame non solo l'andamento del Mercato del Lavoro, ma anche i dati sui redditi dei trevigiani elaborati dal Caf, che nel corso del 2014 ha elaborato 54.156 modelli 730, circa il 25% del totale dei 730 elaborati dai centri di Assistenza fiscale autorizzati della provincia. Un campione rappresentativo che fornisce indicazioni precise sui redditi dei trevigiani.

SITUAZIONE REDITTUALE PROVINCIA DI TREVISO

Redditi 2013                          Redditi 2014
totale 730 53.076                  totale 730 54.156

0 a 7500 3.473                       3971 (+498 pari al + 14,5%)
7500 a 17500 17.477              16.769 (-708 pari al - 4%)
17.501 a 30.000 23.932          25.353 (+1421 pari al + 6%)
30.000 a 50.000 6.225            6.500 (+275 pari al +5%)
Oltre 50.000 1.505                 1.561 (+56 pari al +4% )

"Premesso che coloro che si sono rivolti ai nostri Caf potrebbero essere soggetti diversi rispetto a quelli del 2013, considerando anche l'incremento di circa mille pratiche evase, l'elemento più evidente è il forte aumento sia in termini percentuali che numerici dei lavoratori e pensionati nella fascia di reddito sotto i 7.500 euro. - afferma Alfio Calvagna della Segreteria Cisl Belluno Treviso - Altra significativa variazione rispetto ai redditi 2013 si evidenzia nella fascia di reddito tra i 7.500 e i 17.500 euro che diminuisce di 708 dichiarazioni. Questo dato potrebbe indicare uno scivolamento verso la fascia di reddito più bassa ma potenzialmente anche verso il segmento più alto, visto l'incremento dei redditi tra i 17.501 e i 30.000 euro di ben 1.421 unità. Questo dato potrebbe essere supportato anche dal fatto che ci sono oltre 23.000 assunzioni a tempo determinato che possono aver influito sulla variazione percentuale dei redditi medio/bassi della terza fascia (+6%)".

PRODUZIONE e MERCATO DEL LAVORO. La fotografia del contesto economico della provincia di Treviso del 2014, pur rimanendo incerto nella prospettiva del 2015, mette in evidenza uno sorta di ripartenza sia del fatturato che per la produzione rispettivamente pari a +2,6% e del +2,3%.
L'andamento del mercato del lavoro continua a non dare sostanziali segnali di miglioramento, lo potremmo definire stazionario. Il grado di utilizzo degli impianti resta sostanzialmente stabile al 71% (all'inizio del 2014 era del 70%).

MERCATO INTERNO. Sostanzialmente stabili gli ordini del mercato interno (-0,03%). Tale situazione, di fatto, azzera le speranze di ripresa che si erano registrate nei primi mesi dell'anno.

EXPORT. Gli ordini dal mercato estero presentano invece una significativa variazione positiva, anche congiunturale, con un +7,8%. Il saldo commerciale, determinato dalla differenza tra importazioni ed esportazioni posiziona Treviso al secondo posto dopo Vicenza nella classifica Veneta. Positivo anche il valore in euro che passa a 2.218.071 euro del 2013 a 2.289.111 euro del 2014.
I comparti che esportano maggiormente sono:

- macchinari meccanici ed elettronici;
- gli arredamenti;
- gli elettrodomestici;
- le calzature;
- la carpenteria metallica.

IMPRESE ATTIVE. Le imprese attive al Novembre 2014 risultano essere pari a 81.459, di cui 23.929 artigiane. Al netto dell'agricoltura il conteggio si ferma a 66.967 imprese attive. Rispetto allo stesso periodo del 2013, registriamo un - 1000 imprese attive, scorporando l'agricoltura abbiamo una perdita di 443 imprese.
Le perdite maggiori si osservano nell'edilizia, nel manifatturiero, nei trasporti e magazzinaggio.

MERCATO DEL LAVORO. A Novembre si registrano oltre 23 mila nuove assunzioni. Nello stesso periodo del 2013 le assunzioni erano state 21.045 (un + 2mila pari a +10%)
Contratti a tempo determinato prevalenti con 11.705 assunzioni, pari al 50,8%. Seguono i contratti di somministrazione con 7.125 movimenti pari al 30,9%. In diminuzione i contratti a tempo indeterminato che passano da una incidenza al 15,4% ad un 13%.

DISOCCUPAZIONE. I dati accertati attraverso i centri per l'impiego segnalano 91.160 disoccupati. Alla fine del 2013 i disoccupati risultavano essere poco oltre i 92.000, segnando quindi una leggera flessione.
I giovani fino ai 29 anni rappresentano il 18% (16.525 unità) gli adulti che hanno tra i 30 e i 54 anni, incidono per il 64,2% (58.524), mentre gli Over 55 per il 17,7% (16.111)
Secondo l'Istat il tasso di disoccupazione provinciale risulta del 7,3 realmente siamo a oltre l' 8%.

CASSA INTEGRAZIONE. Nel corso dell'anno le ore complessivamente autorizzate sono state 13 milioni, in diminuzione rispetto al 2013 quando erano state utilizzate oltre 18 milioni di ore. La parte più consistente di ore autorizzate riguarda la Cigs con circa 9 milioni di ore, segue l'ordinaria con 2,7 milioni di ore e la cig.d. con 1,4 milioni.
Si registra, ancora una volta, una forte contrazione delle ore di cassa integrazione in deroga -78%, dovuta prevalentemente ai fermi amministrativi avvenuti per carenza di stanziamenti, ma anche per cessazioni di attività soprattutto di aziende artigiane.

MOBILITA'. Il numero totale degli ingressi in lista di mobilità per i primi 10 mesi del 2014 supera le 2.500 unità. A novembre 2013 erano 2847. I lavoratori più coinvolti dalla procedura di mobilità risultano essere compresi in una fascia di età tra i 40 e i 49 anni con un'incidenza del 36% , seguiti dagli ultracinquantenni con il 35%. La qualifica professionale più colpita dalla mobilità è quella degli operai generici e/o specializzati (30,5%) seguono le professioni esecutive nel lavoro di ufficio (18,5%).

L'ANALISI. "La situazione presentata non si discosta molto dalle precedenti analisi, questo è il dato di partenza. Dobbiamo quindi sottolineare l'urgente necessità che il Paese Italia ed il Veneto, in particolare, faccia una chiara scelta di politica industriale, che oltre a mettere ordine nel nostro sistema manifatturiero, faccia proprio un piano di investimenti che possano rilanciare produzioni innovative e di qualità, capaci di rimettere in moto l'occupazione - dichiara Alfio Calvagna della Segreteria Cisl Belluno Treviso -. Gli imprenditori trevigiani facciano la loro parte, senza aspettare miracolosi ritorni al passato, che non ci saranno. E' necessario sapersi reinventare non solo in nuove produzioni, ma anche in un modo nuovo di fare impresa e cultura imprenditoriale coinvolgendo il territorio, le forze sociali ed economiche in un ampio progetto di innovazione economica/ industriale , capace di attrarre investimenti esteri e indirizzare quelli interni. Il governo, con la manovra sulla fiscalità per le imprese, ha tolto ogni alibi al pretesto dell'alto costo del lavoro, adesso tocca agli imprenditori dimostrare la loro capacità manageriale nel saper finalizzare i loro margini economici in investimenti produttivi. Il sindacato sia pronto a raccogliere la sfida sulla produttività competitiva superando ideologie, modelli politici e sindacali che fanno parte di una storia, gloriosa, ma ormai superata. E' necessario rivolgere lo sguardo verso quelle generazioni di lavoratori che cercano una nuova rappresentanza nella società di oggi e del prossimo futuro. La Cisl, questa Cisl, è pronta."


Treviso, 17 dicembre 2014

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa