12/02/2015

"Arte del Lusso" di Nervesa della Battaglia: sei dipendenti, senza stipendio da settembre, decidono di dimettersi

"Arte del Lusso" di Nervesa della Battaglia: sei dipendenti, senza stipendio da settembre, decidono di dimettersi

Roberto Pepati (Filca Cisl Belluno Treviso): "I lavoratori si sono dimessi per poter ottenere la disoccupazione. Gravi responsabilità dell'azienda che nella concertazione non ha saputo trovare una mediazione"

Treviso - Sei dipendenti che si dimettono per giusta causa, per poter almeno ottenere l'Aspi, indennità di disoccupazione, considerando che dallo scorso Settembre non percepiscono stipendio. Questo il paradosso che accade a "L'Arte del Lusso" di Nervesa della Battaglia, azienda artigianale con una pluriennale esperienza nella laccatura e decorazione di oggetti e complementi d'arredo in legno.

"I sei dipendenti non percepiscono stipendio dallo scorso Settembre, tredicesima compresa, e due giorni fa hanno preso la drammatica decisione di dimettersi per giusta causa (appunto la mancata ricezione degli stipendi) dall'azienda dove lavoravano da anni e alla quale avevano dedicato energie, passione e particolare dedizione - Afferma Roberto Pepati della Filca Cisl Belluno Treviso - I lavoratori hanno pazientato a lungo, sperando in un epilogo diverso, ma di fronte ad una situazione economicamente ormai insostenibile, hanno scelto di lasciare il lavoro per poter almeno usufruire dell'indennità di disoccupazione."

Più volte le rappresentanze sindacali avevano tentato una mediazione con l'azienda, che nel tempo ha subito sia le difficoltà di credito bancario sia i molti crediti non riscossi.

"Avevamo studiato un piano di rientro dei crediti, rateizzando gli incassi, che però non è mai andato in porto. Più volte abbiamo cercato un dialogo e una mediazione con l'azienda che non si è dimostrata in grado di salvaguardare non solo la produzione, che pure mantiene, ma anche il valore aggiunto delle professionalità acquisite nel tempo - prosegue Pepati - E' davvero un paradosso che alcuni lavoratori arrivino al punto di dimettersi per poter ottenere gli ammortizzatori, a carico della collettività, mentre l'azienda esclude percorsi alternativi. In questo momento il nostro ufficio vertenze ha già avviato un'operazione di recupero crediti a favore dei dipendenti, che avanzano cinque mesi di stipendio, la tredicesima e il relativo TFR. Qualora non andasse a buon fine non escludiamo la possibilità di un'istanza di fallimento."


Treviso, 12 febbraio 2015

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa