18/02/2015

Chiusura di 15 uffici postali in provincia di Treviso, il sindacato Cisl dei lavoratori delle Poste non ci sta

Chiusura di 15 uffici postali in provincia di Treviso, il sindacato Cisl dei lavoratori delle Poste non ci sta

Silvano Sommariva, Segretario Generale SLP Cisl Belluno Treviso: "La difficile gestione di questi uffici deriva anche dal sovraccarico lavorativo del personale. Con un adeguato turnover diventerebbero più efficienti e redditizi"

Treviso - "Quello che potrebbe fare la differenza è proprio l'efficienza e la conseguente redditività di questi uffici. 9 dei 15 che sono nella lista di chiusura per la provincia di Treviso, hanno un solo operatore e altri 6 nemmeno quello, con i dipendenti delle filiali che coprono i turni a rotazione. Un'alternativa alla chiusura - dichiara Silvano Sommariva segretario generale della SLP Cisl Belluno Treviso - potrebbe essere un maggiore turnover con l'assunzione di nuovi lavoratori, magari giovani o disoccupati, che possano supportare gli operatori presenti e rendere tali uffici più organizzati e di conseguenza più redditizi."

Questa la proposta che il Sindacato dei postali della Cisl sta valutando e proponendo alla dirigenza di Poste Italiane, contro le chiusure, 450 in tutta Italia e 15 nel trevigiano, di uffici e sportelli.

Nella provincia di Treviso sono 185 gli sportelli di Poste Italiane, che a livello nazionale copre il 96% dei Comuni. La capillarità di presenza sul territorio e la puntualità nei servizi ai cittadini, sono da sempre un'eccellenza, che con le paventate chiusure verrebbe intaccata.

La nuova politica industriale di Poste Italiane è orientata ad un profitto spinto dato da prodotti assicurativi, finanziari, dalla telefonia mobile, concentrandosi sui grandi centri e penalizzando le periferie. Ed è proprio per questo che gli uffici dove lavora un solo operatore faticano ad essere competitivi, per la continua e pressante richiesta di profitto che Poste Italiane pretende di realizzare. Ispezioni, obiettivi assegnati, ricavi, ordine e conformità, al quale continuamente i dipendenti sono chiamati, crea profonda frustrazione e un indebolimento del servizio ai cittadini.

"Quello che stiamo cercando di sottolineare è che, ancora una volta, è il capitale umano che deve essere valorizzato per permettere che il servizio universale, fatto dalla capillare rete fisica e strutturale messa in piedi negli anni, non venga meno e i cittadini non perdano servizi essenziali. - prosegue Sommariva - Disagio alla collettività e gestione faticosa e a volte discutibile del personale, potrebbero essere risolte con nuove assunzioni e la valorizzazione proprio degli uffici di periferia, che invece rischiano la totale chiusura. Come Sindacato - conclude il Segretario FLP Cisl - stiamo avviando un dialogo e una concertazione con Poste Italiane alle quali proporremo questa alternativa, sicuri così di dare una risposta anche all'agitazione dei Sindaci e dei cittadini alla quale assistiamo in queste ore."


Treviso, 18 febbraio 2015

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa