27/06/2011

Scure sulla scuola primaria: 27 ore per prime, seconde e terze; 30 per quarte e quinte

Scure sulla scuola primaria: 27 ore per prime, seconde e terze

30 per quarte e quinte: tempo lungo addio

Treviso - Scuola primaria, 27 ore settimanali, a volte comprensive anche del tempo mensa, per le prime, seconde e terze; 30 ore per quarte e quinte. Le conseguenze? Addio alle offerte formative basate sulla didattica interattiva con conseguenti maggiori costi per le famiglie che dovranno pagare caro quel tempo didattico che è stato ridotto, con la comprensività della mensa e con l'eliminazione, di anno in anno, della compresenza. La denuncia arriva dalla Cisl Scuola di Treviso, che parla di situazione "gravissima" per il prossimo anno scolastico, soprattutto per la scuola primaria. "Per il terzo anno consecutivo - afferma la segretaria della Cisl Scuola di Treviso Teresa Merotto - assistiamo, con le varie manovre finanziarie, ad un continuo disinvestimento sulla scuola statale".

Da un'analisi effettuata dalla Cisl Scuola in provincia di Treviso sulle risorse erogate alle singole istituzioni per l'anno scolastico 2011-2012, emerge che, nella maggioranza delle scuole, le ore di attività di tempo scuola destinate agli alunni saranno 27 settimanali (a volte comprensive anche di tempo mensa) per le classi prime, seconde e terze e 30, anch'esse spesso e volentieri comprensive di tempo mensa, per le classi quarte e quinte. Queste le conseguenze: gli alunni non potranno più contare su offerte formative basate su una didattica interattiva, ricca di esperienze significative, ma dovranno accontentarsi di una scuola che si limiterà a trasmettere saperi uguali per tutti e che non potrà più tenere conto dei tempi, dei ritmi e degli stili di apprendimento di ciascuno. Ma non solo. Le esigenze organizzative e le emergenze finanziarie imporranno drastiche e spesso irreversibili penalizzazioni sul piano didattico e formativo. Infine, la riduzione del tempo scuola porterà ad un ulteriore aggravio economico per molte famiglie che vedevano, nella scuola che non c'è più, una risposta alle loro esigenze e una più qualificata opportunità formativa per i figli. Ora, si ritiene che a sopperire alla diminuzione del tempo scuola dovranno pensarci i Comuni, che peraltro hanno le casse vuote, facendo ricadere i costi sulle famiglie.

"Emergono quindi con chiarezza le contraddizioni dell'Amministrazione Scolastica che - afferma Merotto - da una parte, promette alle famiglie una scuola sempre più all'altezza delle sfide della società moderna, e dall'altra, riduce il tempo scuola e il personale docente e Ata". Concreta la proposta della Cisl Scuola: "Laddove necessario - conclude la segretaria della Cisl Scuola di Treviso - chiedere che la scuola avvii un confronto con le amministrazioni locali per condividere soluzioni organizzative coerenti con le esigenze del territorio e per richiedere risorse per finanziare progetti di completamento dell'offerta formativa tagliata, da effettuarsi esclusivamente con personale docente della scuola".


Treviso, 27 giugno 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa