16/03/2015

Festa dei Casari della Fai Cisl Belluno Treviso: focus sul settore lattiero-caseario nella Marca trevigiana

Festa dei Casari della Fai Cisl Belluno Treviso: focus sul settore lattiero-caseario nella Marca trevigiana

Il settore negli ultimi anni ha perso oltre il 20% delle aziende. Fai Cisl: "Tutelare gli oltre 800 lavoratori e fare sistema sono i nostri principali obiettivi"

Treviso - La Fai Cisl Belluno Treviso, in collaborazione con Confartigianato e Confcooperative Treviso, riporta l'attenzione sui temi legati al settore lattiero caseario della provincia trevigiana, anche attraverso la "Festa dei Casari", organizzata insieme al Gruppo Lattiero Caseario, che si è svolta sabato 14 marzo dalle ore 20 presso il ristorante Le Querce di Merlengo di Ponzanto Veneto.

Il tradizionale appuntamento (che si ripete annualmente ormai dal 1961) si propone come momento di riflessione e valorizzazione delle professionalità e delle tradizioni del settore soprattutto in un'ottica di trasmissione di conoscenze e di valori alle giovani generazioni.

Dal 2000 ad oggi il settore caseario a livello Italiano ha perso quasi il 60% delle aziende. In Veneto il ridimensionamento è stato meno importante ma non irrilevante (-20%). Circa il 25% delle aziende venete del settore sono espressione della provincia di Treviso, seconda solo alla provincia di Vicenza. Si conferma anche quest'anno la tendenza alla contrazione del numero di addetti ormai stabilizzatasi al di sotto della soglia degli 800 lavoratori impegnati nelle fasi della trasformazione, per la provincia di Treviso.

Molte le incognite per il futuro del comparto: i prezzi del latte sono costantemente scesi nel corso anni e oggi è indispensabile, per stare sul mercato, produrre al giusto costo ma anche essere in grado di competere con tutta l‘Europa.

Siamo alla vigilia di un cambiamento epocale: con la fine di marzo finirà anche il regime delle cosiddette "Quote Latte", sistema introdotto addirittura più di trent'anni fa (1984) per cercare di contenere la produzione e quindi evitare il crollo dei prezzi.
Alcuni studi evidenziano come in futuro non vi sarà più il rischio della sovrapproduzione. Il problema potrebbe essere addirittura l'opposto: se non dovesse più essere remunerativo produrre latte si abbandoneranno i terreni e si ridimensionerà drasticamente l'intera filiera.

Negli ultimi anni le aziende del lattiero caseario della Marca hanno diversificato l'attività e si sono riorganizzate, anche per affrontare i nuovi mercati e le sfide che la globalizzazione ha imposto. Non sono certo però mancati i problemi che hanno colpito il settore, a Treviso come altrove, con la riduzione del numero degli addetti, la contrazione dei fatturati e soprattutto la sofferenza della prima parte della filiera (quella dell'allevamento).

Proprio per questo durante la Festa dei Casari, sabato 14 marzo, è stato presentato un importante e ambizioso progetto formativo rivolto a tutte le aziende e ai lavoratori del settore. Nei prossimi mesi saranno avviati infatti percorsi formativi mirati a rispondere alle esigenze delle aziende con l'intento di colmare, almeno parzialmente, le carenze formative che da alcuni decenni (con la chiusura di alcune storiche scuole di caseificio) caratterizzano il settore lattiero-caseario italiano.

"Quest'anno abbiamo arricchito il momento di festa con la presentazione di un percorso formativo mirato a salvaguardare le importanti professionalità presenti nel settore - dichiara Andrea Zanin, Segretario Generale della Fai Cisl di Belluno-Treviso -. Crediamo che solo investendo nella formazione mirata e di alto livello sarà possibile garantire la qualità del prodotto e il mantenimento dell'eccellenza in un contesto sempre più caratterizzato dalla competizione internazionale basata sui bassi costi di produzione e sulla scarsa qualità dei prodotti."

"L'importanza del settore lattiero caseario della provincia di Treviso - spiega Dino Pozzobon Presidente del Gruppo Casari - deriva direttamente dalla sua storia, che lo lega saldamente alla cultura e ai mestieri del territorio. Ci sono però molti altri aspetti da considerare: le nostre aziende sono oggi competitive soprattutto nelle commercializzazione e nella promozione dei prodotti? Si sono fatti negli anni i necessari investimenti infrastrutturali? Si sono avviate strategie di sviluppo del turismo enogastronomico? Sono queste le aree, assieme alla formazione, da presidiare e da rafforzare."

"E' fondamentale fare sistema tra tutti i soggetti presenti - conclude Zanin Fai Cisl Belluno Treviso - aziende, lavoratori, organizzazioni di rappresentanza, istituzioni, devono lavorare insieme. L'unica strada di intervento percorribile, nel contesto produttivo evidenziato, è quella di avviare forme di integrazione tra le attività dei caseifici attraverso un piano di azione condiviso per affrontare le problematiche tecniche, finanziarie, formative e commerciali."

Treviso, 16 marzo 2015

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa