5/05/2015

Forestali presidio in Regione

FORESTALI PRESIDIO IN REGIONE
A Belluno e Treviso 160 persone attendono lo stipendio da quattro mesi

Belluno. Nonostante le promesse seguite agli incontri con il Presidente del Consiglio regionale e molti capigruppo il 31 marzo scorso in occasione di un presidio davanti a Palazzo Ferro Fini, a numerosi altri incontri, tra cui uno con l'Assessore regionale Conte il 28 aprile, i 120 lavoratori forestali bellunesi e 40 trevigiani a tempo indeterminato, CAUSA LUNGAGGINI PROCEDURALI E BUROCRATICHE, non hanno ancora percepito lo stipendio dei quattro mesi del 2015.

Una situazione gravissima per le famiglie dei lavoratori forestali, per l'ambiente ed il territorio della Provincia di Belluno e Treviso, sul quale gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria trovano difficoltà nella programmazione, a causa di burocratiche procedure dettate dalla Regione Veneto.

I lavoratori e le loro organizzazioni sindacali, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil si vedono costretti ad una nuova azione di protesta. Un nuovo presidio sarà attuato domani, mercoledì 6 maggio, dalle 10.00 in poi presso la sede del Consiglio Regionale, Palazzo Ferro Fini, (con postazione in Calle Larga San Marco), dove il Consiglio regionale sarà riunito per l'ultima seduta.

"Già al tavolo dello scorso 28 Aprile è stato affrontato il problema riferito alla grave criticità che stanno affrontano gli operai forestali a tempo indeterminato i quali sono da quattro mesi senza stipendio ed è stato ripetutamente sottolineato la difficoltà estrema di taluni nuclei familiari monoreddito che devono vivere con le risorse economiche acquisite solo grazie al lavoro di operaio forestale. - Insiste con forza Riccardo Bernard Segretario Generale FAI Cisl Belluno Treviso - Si è cercato di sensibilizzare al massimo gli interlocutori del disagio che tali ritardi comportano a questi nostri lavoratori. Con un ulteriore incontro in tesoreria della Regione Veneto sono emersi elementi che hanno messo in rilievo la superficialità delle informazioni che il Sindacato ha ricevuto dalla Regione Veneto, soprattutto sui tempi per l'erogazione delle risorse agli uffici periferici e, conseguente a tali disponibilità, l'accredito degli stipendi arretrati sarebbe avvenuto con uno slittamento, per motivazioni tecniche procedurali, di almeno altri 20 giorni."

"Da anni stiamo ribadendo che serve una programmazione pluriennale delle opere e dei relativi finanziamenti con la necessità di ricercare un metodo operativo, rispettoso delle regole, che anticipi, a caduta, i gravi disagi che si arrecano alle maestranze, le prime che con il loro operato danno lustro alla Regione Veneto e danno sicurezza ai cittadini tutti con le loro qualitative opere di prevenzione. - conclude Bernard - Ora basta rinvii. E' arrivato il momento di mantenere le promesse, i lavoratori vogliono risposte certe e sapere di poter svolgere la loro attività con le necessarie garanzie. La nostra azione continuerà con il presidio domani in Regione sia per sollecitare il pagamento degli stipendi arretrati, sia per difendere un servizio di fondamentale importanza per il territorio del Veneto."