28/07/2015

Dipendenti e funzioni Provincia di Belluno, subito un tavolo di confronto

Belluno. La Cisl Belluno Treviso riporta l'attenzione sulla necessità di ridistribuire le funzioni dell'Ente Provincia, individuare gli eventuali temi sovra-provinciali e la conseguente specificità del territorio bellunese, soprattutto per la ricollocazione del personale interessato al riordino.

"La riforma della governance territoriale, inaugurata con la discussa legge Delrio, sta subendo una preoccupante battuta d'arresto - afferma Anna Orsini Segretario Generale Aggiunto Cisl Belluno Treviso - Gli effetti della Legge di stabilità 2015 e i provvedimenti successivi in materia di Province ed Enti Locali stanno determinando pesanti ricadute alla possibilità degli enti territoriali di svolgere le proprie funzioni. La Regione - prosegue Orsini - dimostra gravi ritardi nel predisporre i testi di legge per la ridistribuzione delle funzioni provinciali e per la ricollocazione del personale interessato dal riordino, fra insidiose difficoltà di interpretazione autentica delle norme e evidenti problemi di carattere finanziario. Non dimenticando che per il nostro territorio si parla di specificità bellunese, senza che ci sia una concreta declinazione di tale definizione."

"Dentro questo ritardo e profonda inerzia, si crea un clima di incertezza e disordine, mentre la Provincia di fatto continua ad esercitare le medesime funzioni e a sostenere i medesimi costi, ma in un mutato quadro di generale assottigliamento delle risorse economiche e di deterioramento di capacità amministrativa e gestionale. Il tutto a danno di gran parte dei lavoratori - afferma Fabio Zuglian segretario generale FP Cisl Belluno Treviso - che ad oggi ancora non sanno quale sarà il loro futuro, sia in merito alle mansioni che al luogo di trasferimento. Inoltre - prosegue Zuglian - assegnare alle Regioni anche la materia dei servizi per il lavoro, stanziando risorse assolutamente insufficienti, è un'azione che potrebbe avere gravi ripercussioni sui servizi ai lavoratori e alle imprese. Un servizio che andrebbe implementato, riprogrammato e razionalizzato, viene piuttosto abbandonato alla casualità di esigenze contingenti."

Analogamente accade per la Polizia Provinciale, che nel Decreto Enti Locali viene assimilata alle polizie municipali.

"Questo dimostra che non vi è consapevolezza della dimensione e della delicatezza della materia ambientale e che non si vuole riconoscere agli agenti di polizia provinciale la specificità professionale maturata in decenni di servizio al territorio. - dichiara Anna Orsini - Da sempre, per Belluno, la polizia provinciale rappresenta un importante presidio del territorio, salvaguardando quella specificità cui si accennava sopra."

"Per Belluno si tratta di 34 lavoratori che si occupano di attività diversificate, dai controlli in materia di caccia e pesca, all'antibracconaggio, dalla gestione della circolazione silvopastorale all'abbandono di rifiuti. - dichiara Fabio Zuglian - Hanno un nucleo cinofilo, si occupano di monitorare i problemi causati dalla fauna selvatica, ma allo stesso tempo hanno un incubatoio per i pesci di origine autoctona. Si evince come la specificità del servizio sia un valore aggiunto - prosegue Zuglian - Quello che caratterizza questi agenti rispetto alle altre forze di polizia è la profonda conoscenza del territorio e di conseguenza un preciso monitoraggio dell'ambiente, diverso dai centri urbani."

Per tutti questi motivi la Cisl Belluno Treviso sollecita la convocazione di un tavolo provinciale, allargato ai consiglieri regionali eletti e ai parlamentari, per capire quale sia il percorso evolutivo dell'Ente nel bellunese e di conseguenza il futuro professionale dei lavoratori.