5/08/2015

Frana in Cadore e nella Val Boite

COMUNICATO/INTERVENTO STAMPA
Belluno 5 Agosto 2015

"La tragedia della Val Boite e del Cadore riporta ancora una volta in primo primo i grandi temi della tutela dell'ambiente e dell'annoso fenomeno del dissesto idrogeologico. Non può però essere la rabbia per le persone decedute a far riaprire il dibattito, che dovrebbe invece essere costante e strutturale.

Come Cisl Belluno Treviso, anzitutto esprimiamo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e vicinanza a tutte le comunità interessate dai continui danni provocati dalle piogge e dagli smottamenti.

E' evidente, però, considerando i sempre più frequenti episodi in Regione, che il problema del dissesto idrogeologico va affrontato strutturalmente con politiche ambientali e di gestione del territorio di medio e lungo periodo. Politiche che spesso sono elettoralmente poco vantaggiose per chi le propone e, di conseguenza, in costante e colpevole ritardo.

Negli anni del miracolo economico del Nord Est si è costruito molto. Cemento e asfalto sono i due elementi che hanno caratterizzato i nostri paesaggi e le nostre vallate di montagna.
L'elemento che in questi anni è stato assolutamente trascurato è proprio la cura del territorio, sia nella pianura sia, a maggior ragione, in montagna.
Qui si scontano diversi fattori: si è abbandonata una economia rurale di sussistenza ma che curava il territorio, optando per una di tipo manifatturiero e vi è stato un forte spopolamento dei paesi in quota a favore del fondovalle.

Ci chiediamo, dunque, quali siano state le politiche per la casa, per le zone industriali, per la cura dell'ambiente, per la gestione delle foreste, per il controllo dell'erosione, per l'attenzione allo sfruttamento delle risorse idriche, di competenza della regione Veneto e dei governi nazionali.
Il Professor Luigi D'Alpaos, esperto di idrodinamica, ha sempre sostenuto che è "normale" fare i conti con frane, smottamenti e alluvioni, poiché siamo in presenza di un territorio geologicamente giovane e instabile, ma che l'attenzione alla gestione del territorio gioca un elemento decisivo.
C'è da rabbrividire leggendo i suoi studi sulla situazione idrogeologica di tutto il Veneto.

Ha in parte ragione Zaia quando sostiene che "gli episodi di questo tipo si stanno ripetendo con insistente frequenza a causa dei cambiamenti climatici, ma anche di un colpevole disinteresse verso il territorio", ma ricordo che è stato redatto il piano casa, sono stati costruiti capannoni ovunque e si è assistito ad una serie di interventi che hanno finito per stravolgere gli equilibri da tempo consolidati.
A livello regionale, per esemio, l'ambito forestale è stato suddiviso per competenza e smantellato in diversi assessorati, rendendo il dialogo difficile, frammentario e senza una programmazione di lungo corso, senza dimenticare che alcuni capitoli di bilancio dedicati all'ambiente, sono stati "svuotati" per finanziare altri capitoli di spesa della Regione.

Come Cisl sentiamo forte l'urgenza di una nuova gestione del territorio, che dovrà necessariamente essere più sostenibile. Vivendo in un ambiente fragile e morfologicamente in trasformazione, è giunto il momento di concentrarci sulla razionalizzazione, sul recupero e sul riuso dell'esistente, mettendo in atto un progetto di riqualificazione del territorio montano attraverso misure che favoriscano il permanere della popolazioni nei comuni disagiati e lontani dal fondo valle, potenziando i servizi e garantendo la sicurezza delle persone.
Dobbiamo inoltre prenderci cura della montagna, affrontare l'attuale dissesto geologico investendo sulla prevenzione, sulla cura delle vallate e rilanciando le attività silvo-pastorali e agro-alimentari."

Rudy Roffaré
Segretario Cisl Belluno Treviso