10/09/2015

Turismo e ristorazione in sciopero

COMUNICATO STAMPA
Treviso/Belluno 10 Settembre 2015

Venerdì 11 settembre, i lavatori del turismo e della ristorazione collettiva sciopereranno per l'intera giornata. La protesta è stata proclamata da Filcams, Fisascat e Uiltucs nelle imprese che applicano i contratti del turismo, sottoscritti da Confindustria alberghi e Federturismo, Fipe e Fiavet di Confcommercio e Confesercenti. In occasione dello sciopero a Venezia si terrà una manifestazione di protesta dei lavoratori con partenza alle ore 9:30 al Tronchetto.

Una nota dei Sindacati sottolinea: "A due anni e mezzo dalla scadenza, la stragrande maggioranza dei lavoratori del turismo sono ancora senza contratto. Gli addetti di un settore ritenuto strategico per la nostra economia non ricevono un aumento da aprile del 2013. - I sindacati spiegano - Confindustria alberghi e Federturismo hanno interrotto bruscamente prima delle ferie estive le trattative che parevano avviarsi finalmente sulla strada giusta della chiusura del negoziato. Confesercenti - continuano i segretari generali Nadia Carniato (FILCAMS CGIL), Edoardo Dorella (FISASCAT CISL) e Massimo Marchetti (UILTUCS) - ha manifestato nei mesi scorsi un timido interesse a definire il rinnovo per poi rientrare nel silenzio che l'aveva sempre contraddistinta in tutta la tornata negoziale. Dal silenzio non sono invece mai uscite, dopo lo sciopero nazionale del 15 aprile di quest'anno, Fiavet e Fipe Confcommercio. È inaccettabile la totale assenza di responsabilità sociale verso i propri dipendenti da parte di queste associazioni che continuano a nascondersi dietro il pretesto della crisi per giustificare il proprio interessato atteggiamento dilatorio e irrispettoso della dignità dei lavoratori".

In occasione dello sciopero di otto ore indetto dalle tre sigle confederali di categoria, venerdì 11 settembre a Venezia (partenza alle ore 9:30 dal Tronchetto) la protesta dei lavoratori culminerà con una manifestazione di carattere regionale. "Sono oltre 6mila i lavoratori impiegati nel settore del turismo in provincia di Treviso - continuano le organizzazioni sindacali - ai quali da due anni e mezzo a questa parte non viene rinnovato il contratto nazionale. Perché, per il rinnovo del contratto, non è più tollerabile che dopo oltre 24 mesi di trattativa si continui a proporre solo tagli dei diritti conquistati negli anni, come ad esempio: gli scatti di anzianità, i permessi individuali, la tutela della malattia, la clausola sociale nei cambi di appalti e, inoltre, non si preveda nessun aumento per l'anno 2015. Medesima situazione vivono i lavoratori della ristorazione collettiva, ovvero i dipendenti delle mense scolastiche e ospedaliere, vittime dei tagli alla spesa, di appalti al massimo ribasso quando non della corruzione che troppo spesso si annida dietro al pubblico. Una partita al ribasso dove viene meno anche la qualità del servizio offerto ai cittadini".

"Gli stessi accordi territoriali sottoscritti nella Marca con le associazioni di categoria indicano il turismo come settore trainante, dato confermato dai primi numeri a disposizione sulla stagione estiva, che si avvia alla conclusione. Anche l'Expo ha dato dei frutti in termini di fatturato ma il nostro territorio, che potrebbe dare molto di più, non possiede una giusta organizzazione della filiera turistica. Questo - aggiungono i vertici provinciali delle tre sigle - è un ambito nel quale si dovrebbero potenziare gli investimenti per favorire l'incremento delle presenze".

"In questo quadro si inserisce il lavoro, la qualità e la professionalità degli addetti del settore, che, visti i risultati, sono elementi consolidati ma, puntualmente, né la politica né le aziende scelgono di investire sulla buona accoglienza, mortificando proprio l'attività di coloro che ne sono volto e sostanza. Per questo - concludono i segretari generali trevigiani - Filcams, Fisascat e Uiltucs della provincia di Treviso hanno aderito allo sciopero regionale e parteciperanno alla manifestazione tra le calli e i canali di Venezia. Non ci stiamo al ricatto, o i contratti si rinnovano nel segno dei diritti e delle tutele salariali o andremo avanti con la protesta, per garantire la dignità dei lavoratori."