16/10/2015

FIRST Cisl interviene sulla proposta di una "Banca del Veneto"

CONSIGLIO GENERALE FIRST CISL BELLUNO TREVISO DEL 14/10/2015
ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio Generale First Cisl Belluno Treviso - riunito a Castelbrando il 14/10/2015 - in merito all'evoluzione del sistema bancario regionale ed alle recenti dichiarazioni da parte di esponenti politici locali della necessità di costituire una "banca del Veneto", con una consistenza geograficamente circoscritta alla Regione Veneto, ribadisce che:

non ritiene la creazione di un'unica banca territoriale utile a risolvere l'attuale difficile fase di crisi sia di natura gestionale che di natura strategica ed economica.
La sola caratterizzazione territoriale non può essere un criterio fondante per risolvere i problemi che si sono manifestati non solo sui bilanci della banche locali ma anche sui sistemi di governance delle stesse.

Ritiene invece molto più importante ed ineludibile:

- La partecipazione dei lavoratori intesa come co-determinazione nelle scelte imprenditoriali e nelle funzioni di controllo e di assunzione dei rischi. Tale partecipazione diventa quindi fondamentale anche attraverso la presenza di rappresentanti dei lavoratori nei comitati di sorveglianza al fine di garantire trasparenza di gestione, funzionale anche ad una maggiore tutela dei risparmiatori. Se solo ciò fosse avvenuto prima, quasi certamente si sarebbero evitati gli effetti distorsivi derivanti dal lievitare degli affidamenti alle parti correlate a costo irrisorio.

- Definire un limite massimo alla durata dei mandati degli Amministratori. Il che favorirebbe il ricambio, evitando che I Presidenti o gli Amministratori Delegati diventino una sorta di "Imperatori".

- Che nella composizione degli organismi apicali debbano essere premiate la professionalità, le conoscenze tecniche, le capacità strategico-imprenditoriali degli stessi amministratori.

- Che gli Statuti prevedano in maniera dettagliata, inequivocabile e perentoria, norme miranti ad evitare e/o sopprimere possibili conflitti di interesse, prevedendo al contempo un relativo regime sanzionatorio.

- Promuovere processi allo scopo di escludere logiche spartitorie di qualsivoglia natura lobbistica: politica, professionale, di comparto.

- Ispirare le strategie e le politiche aziendali al perseguimento dello sviluppo economico e civile del territorio ed alla difesa dell'occupazione.