18/11/2015

25 anni di Solidarietà Veneto

 

 

LA PREVIDENZA IN VENETO
Il bilancio del passato, gli orizzonti del futuro

Padova, 11 novembre 2015 - Si è svolto oggi, presso il Centro Congressi A. Luciani di Padova, il Convegno dedicato ai 25 anni di Solidarietà Veneto il primo fondo pensione territoriale avviato in Italia, che coinvolge tutto il mondo produttivo del Veneto.

Il bilancio di questi primi 25 anni si può sintetizzare in alcune parole chiave: Comprensione della persona, Razionalità e Concretezza della gestione e Innovazione.

50.000 lavoratori iscritti, 6.000 aziende associate, 18.000 prestazioni erogate e 1 miliardo di euro il patrimonio gestito. Sono questi i traguardi raggiunti dal fondo; quali sono i temi da sviluppare nei prossimi mesi?

I temi emersi durante i lavori del Convegno sono principalmente due, sui quali Solidarietà Veneto è già attivo:
• miglioramento e valorizzazione dell'offerta del fondo pensione
• investimenti ed economia reale

Relativamente al primo punto, durante il Convegno, infatti, è stato presentato l'avvio delle "prestazioni accessorie", che «vanno a centrare un bisogno importante dei lavoratori iscritti, ovvero quello di tutelare la propria famiglia dai rischi derivanti dall'invalidità permanente o dal caso di morte» ha spiegato il Direttore Paolo Stefan.

«Questa sarà la novità che porteremo avanti con convinzione nel prossimo anno, azienda per azienda, famiglia per famiglia del nostro territorio» ha concluso Stefan.


Dal lato degli investimenti, Solidarietà Veneto è stato il primo fondo ad avviare la gestione multiprodotto e l'unico fondo pensione contrattuale aperto al mondo del lavoro autonomo. Ma soprattutto Solidarietà Veneto è il primo fondo pensione ad aver avviato gli investimenti diretti con la sottoscrizione di due progetti di investimento nelle PMI del territorio (private equity).

Su questo aspetto fondamentale e sul ruolo che i fondi pensione possono giocare come vero e proprio asset per la crescita economica delle imprese e dell'economia veneta, si sono soffermati gli interventi del Sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta, dell'Assessore Elena Donazzan e del Presidente di Solidarietà Veneto Andrea Tomat.

SOLIDARIETÀ VENETO E GLI INVESTIMENTI SULL'ECONOMIA REALE: UNA SCELTA AL PASSO CON L'EUROPA
Il progetto di investimenti territoriali inizia ancora nel 2009, quando la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (Covip) autorizzò Solidarietà Veneto ad effettuare la gestione diretta di una parte delle risorse in gestione. La Covip, all'epoca, aveva segnalato la necessità di una rapida espansione dell'attività dei fondi pensione ai fini del rafforzamento della base produttiva del Paese. Da questo punto di vista le PMI del Veneto erano (e sono) realtà di grande valore, capaci di produrre ottimi rendimenti spesso non "colti" dagli investitori istituzionali perché fuori dal giro delle aziende quotate in Borsa.

Solidarietà Veneto, ancora una volta, ha fatto da apripista, affrontando un percorso pionieristico - anche di riorganizzazione interna e di acquisizione del necessario know-how - in quanto non esistevano (e non esistono tutt'ora) in Italia esperienze simili nel mondo dei fondi pensione negoziali.

Il percorso si è articolato sostanzialmente in due step: nel 2013 la diversificazione della parte "debito" e nel 2015 la diversificazione della parte "capitale".

Nel 2013, al termine di un bando di gara pubblico, prende avvio la partnership con Finanziaria Internazionale (a cui è stato affidata la gestione del 5% delle risorse dei comparti Prudente, Reddito e Dinamico), che ha permesso di diversificare la parte obbligazionaria del portafoglio con uno specifico focus geografico.

In prima istanza, sono stati stipulati quattro accordi con Banche operanti in modo prevalente sul territorio sotto l'impegno di erogare credito agevolato alle PMI. 16,6 milioni di euro, il plafond complessivo messo a disposizione di aziende operanti in Veneto, per realizzare investimenti sia materiali che immateriali in attività di ricerca e sviluppo e a favore di processi di internazionalizzazione.

Nel 2014 sono partiti gli investimenti focalizzati sui "minibond" emessi da aziende del Veneto. Tra i principali: Rigoni di Asiago, Corvallis e Pasta Zara.
Solidarietà Veneto ha poi partecipato alla sottoscrizione di una quota del progetto infrastrutturale degli Hydrobond. Otto gestori regionali del servizio idrico, costituitisi in consorzio (che rappresenta l'80% del territorio veneto gestito e 3,7 milioni di abitanti serviti), hanno emesso un prestito obbligazionario sotto forma di minibond sottoscritto per una quota anche dal fondo pensione territoriale. L'obbligazione, che ha attratto anche l'interesse della Banca Europea degli investimenti (Bei), permetterà lo sviluppo di investimenti sul territorio per circa 300 milioni di euro in quattro anni, a favore di 728 interventi infrastrutturali, di manutenzione e adeguamento delle reti (acquedotti, fognature, depuratori).
Negli ultimi mesi, inoltre, visto il successo dell'operazione, il consorzio si è allargato con l'entrata di quattro nuovi gestori regionali portando il bacino di utenza a complessivi 4,2 milioni di abitanti (86% della popolazione) e arrivando a coprire circa il 92% del territorio veneto. In questo modo si è giunti ad integrare e rafforzare lo spirito di operazione di sistema che era stato l'elemento fondante del progetto.
Ad oggi la partnership consente di mettere a disposizione del territorio circa 40 mln di euro.

Il 2015 è l'anno degli investimenti diretti a tutti gli effetti. Solidarietà Veneto investe nel "sistema paese" oltre il 7% del patrimonio, ponendosi in linea con gli investitori istituzionali degli altri paesi europei.
Una situazione in netta controtendenza rispetto alla situazione nazionale; la relazione Covip del 2014, ha infatti sottolineato che la quota (capitale e debito) dedicata alle imprese italiane non supera all'incirca il 3% del patrimonio complessivo dei fondi pensione del nostro paese.
Il 19 febbraio scorso, prima volta in Italia per un fondo pensione, Solidarietà Veneto ha sottoscritto quote di un fondo di private equity per un ammontare di 7 milioni di euro: si tratta di "Fondo Sviluppo PMI" (dotazione complessiva per 50 milioni di euro).

Ad inizio settembre 2015, sono state sottoscritte le quote di un altro fondo di private equity, APE III, per un investimento complessivo di ulteriori 7 milioni di euro. Le aziende target del fondo sono PMI del nord Italia.

Inoltre, è in corso una nuova attività di due diligence su un terzo progetto di investimento che stimiamo possa concludersi entro la fine del 2015.

Per Solidarietà Veneto, l'introduzione dell'investimento in capitale di piccole e medie imprese, che presto raggiungerà il 3%-5% del patrimonio, per un valore (considerando l'attuale patrimonio) di circa 30.000.000 di euro, è il perno della strategia di diversificazione degli investimenti avviata dal CdA.

Il patrimonio gestito da Solidarietà Veneto, al 31 ottobre 2015, supera i 950.000.000 di euro. Lo scorso anno il patrimonio ha registrato una crescita nell'anno di oltre 137 milioni rispetto all'anno precedente (+19%). Gli investimenti in economia reale valgono complessivamente circa 70.000.000 di euro.