26/11/2015

INAS, allarme tagli patronati: "A rischio i servizi ai cittadini".

Legge di Stabilità, Patronati a rischio chiusura
Allarme di Acli, Inas Cisl, Inca Cgil e Ital Uil
"A rischio di smantellamento il sistema di assistenza sul territorio
e la gratuità dei servizi ai cittadini, in particolare i più deboli"

Belluno. Ulteriori tagli alle risorse dei Patronati, messi nero su bianco nella legge di Stabilità, sono un attacco diretto contro i cittadini.
La legge di Stabilità 2016 intende intervenire pesantemente, per il secondo anno consecutivo, sul Fondo Patronati proponendo un taglio di 28 milioni di euro. Tale intervento si aggiunge a quello di 35 milioni già definito e prelevato lo scorso anno, frutto di una enorme riduzione della cifra inizialmente ipotizzata, ottenuta grazie alla straordinaria mobilitazione degli operatori dei Patronati, alla sensibilità di tanti Parlamentari e al milione e 180.000 firme dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione popolare.

Anche a Belluno i numeri parlano chiaro, con 11 uffici zonali e 20 operatori complessivi. Le pratiche per pensioni, prestazioni a sostegno del reddito o per servizi all'immigrazione sono passate dalle 22.614 del 2009 alle 36.200 del 2014, con un aumento di quasi il 60% in 5 anni.

"Come responsabili dei patronati aderenti al CE.PA. denunciamo soprattutto il carattere, ancora una volta strutturale, della riduzione delle risorse, con un ulteriore intervento sull'aliquota di alimentazione del fondo che, solo nel prossimo triennio, prevede un taglio del finanziamento, rispetto a quanto si attendeva fino allo scorso anno, di ben 284 milioni di euro per il periodo 2015 - 2018, con conseguenze irrecuperabili sull'assistenza dei cittadini in Italia e all'estero. - dichiarano i responsabili dei patronati CEPA di Belluno - La situazione risulta ancora più grave se si considera il ritardo cronico che affligge i pagamenti dei saldi dovuti e la riduzione degli acconti. Infatti il Ministero del Lavoro non ha ancora chiuso la verifica dell'attività del 2012 e non si hanno garanzie sul tempestivo pagamento delle integrazioni ai "rimborsi" dovute per il 2013 e il 2014, per spese già legittimamente effettuate."

Con i tagli ai fondi, costantemente intaccati da cinque anni, con le riduzioni di 90 milioni di euro dal 2010 al 2013 e poi con altri 35 milioni lo scorso anno, non si creano le basi per una buona riforma. Anzi, si spiana inevitabilmente la strada ad un mercato dei servizi dove i cittadini più bisognosi di tutela saranno obbligati a pagare per prestazioni cui hanno diritto per legge e che fino ad oggi sono interamente gratuite.

"Chiediamo che il Parlamento si faccia portavoce della esigenza espressa da più di un milione di cittadini che lo scorso anno hanno firmato la petizione cancellando qualsiasi ipotesi di taglio del fondo previsto dalla legge di Stabilità, e lo facciamo interpellando soprattutto i parlamentari bellunesi - proseguono i responsabili dei patronati - Il Cepa continuerà la mobilitazione e l'opera di controinformazione verso i cittadini e i parlamentari fino all'ultimo minuto utile per cambiare una norma sbagliata tesa a colpire quegli enti tanto indispensabili per i cittadini quanto preziosi per la stessa Pubblica Amministrazione."