9/02/2016

Precari della scuola: mercoledì 10 alle 17 incontro con il Prefetto, venerdì 12 mobilitazione sindacale

Precari della scuola: venerdì 12 febbraio mobilitazione sindacale

Presidio davanti alla Prefettura di Treviso dalle 15.30

Mercoledì 10 alle 17 incontro con il Prefetto

Treviso - Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno deciso di promuovere e sostenere per venerdì 12 febbraio una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei docenti precari. L'iniziativa nasce per la totale assenza di confronto tra il Ministero e le organizzazioni sindacali su un tema, l'annunciato bando del concorso, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la legge 107 non ha dato le risposte che il Governo aveva assunto come suo preciso impegno. I sindacati della scuola della Marca venerdì 12 a partire dalle 15.30 daranno vita a un presidio in piazza dei Signori davanti alla Prefettura del capoluogo. La manifestazione sarà preceduta da un confronto fra i rappresentanti sindacali e il Prefetto di Treviso che avverrà domani, mercoledì 10 febbraio, alle ore 17.

"Si tratta - spiegano le organizzazioni sindacali - di un precariato fatto di docenti in servizio da anni, che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari, spesso costretti a trasferirsi in altra regione pur di avere un contratto a tempo determinato; di docenti della scuola dell'infanzia, vincitrici di concorso e/o inserite nella graduatorie ad esaurimento, ingiustamente estromesse dal piano nazionale di assunzioni col pretesto di dovere attendere l'attuazione del percorso 0-6, smentito dalla legge di stabilità; di docenti cui è stata preclusa dal MIUR la possibilità di conseguire abilitazioni per TFA (Tirocinio Formativo Attivo) non attivati".

La sentenza della Corte europea del novembre 2014 ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni, ma nonostante ciò si lascia loro come unica opportunità quella di partecipare a un concorso in cui peraltro non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto.Il concorso resta in linea di principio lo strumento da utilizzare per l'accesso al lavoro pubblico, garantendo ai concorrenti trasparenza ed equità; ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, di impegni disattesi, di obiettivi mancati, di diritti negati: una situazione che rende facilmente prevedibile e inevitabile il moltiplicarsi di occasioni di contenzioso. In provincia di Treviso sono circa 1.500 i docenti presenti in seconda fascia, provvisti di abilitazione e 3 anni di servizio.

"Ancora una volta - afferma Teresa Merotto, segretario generale della Cisl scuola Belluno Treviso - ci troviamo di fronte ad un atto "miope" del Miur, il bando di concorso 2016, che non tiene conto della realtà vera della scuola, nella quale ci sono migliaia di docenti , 1500 solo a Treviso, in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa attuale per essere immessi in ruolo. Questi docenti saranno costretti a partecipare ad un concorso che non tiene in giusto conto del servizio già prestato per anni nelle scuola. Vogliamo che si faccia chiarezza e si dia certezza su qual è il percorso che deve fare uno studente che vuole fare l'insegnante. E nel frattempo chiediamo che siano valorizzate le professionalità che già lavorano da anni nelle scuole".

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams chiedono l'immediata apertura di un tavolo di confronto in cui discutere di come le procedure di reclutamento possano tenere debitamente conto dell'esigenza di valorizzare la professionalità di quanti, per anni, hanno consentito di far fronte alle ordinarie esigenze di funzionamento del sistema scolastico. Ciò può avvenire sia intervenendo sulle modalità di svolgimento delle prove concorsuali (facoltatività di alcune di esse a determinate condizioni, giusto bilanciamento nella valutazione dei titoli, ecc.), sia prevedendo un'articolazione dei piani assunzionali volta ad agevolare la stabilizzazione delle residue aree di precariato ricorrente.


Treviso, 9 febbraio 2016

Cisl Belluno Treviso
Ufficio Stampa