1/05/2016

Ascopiave, appello di Lorenzon: "I Comuni non vendano le quote"

Treviso - "Ascopiave è una società sana e con utili in continuo aumento, con una ricaduta positiva sul territorio: invito i sindaci dei Comuni intenzionati a vendere le proprie quote a ripensarci. Rinunceranno ad un introito immediato, ma rimarranno da protagonisti in una multiutility dalle performance importanti". All'indomani dell'approvazione del bilancio di Ascopiave e a due settimane dalla scadenza del bando per la presentazione delle offerte di società interessate alle quote messe in vendita da alcuni Comuni azionisti della multiutility trevigiana del gas, il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso lancia un appello ai sindaci intenzionati a cedere le azioni, in particolare a quelli dei Comuni fondatori della società un tempo Bim Piave e oggi Ascopiave, come Pieve di Soligo. Fra i Municipi decisi a vendere le quote ci sono anche Cison, Follina, Santa Lucia di Piave e Breda di Piave. Il bando per la presentazione delle offerte da parte delle società interessate alle azioni scade il 16 maggio.

Franco Lorenzon esprime soddisfazione per il bilancio dell'esercizio approvato giovedì dall'assemblea dei soci, che ha deliberato - questi i numeri riferiti da Ascopiave - la distribuzione di un dividendo pari a 0,15 euro per azione, con margine operativo lordo consolidato a 81 milioni di euro (79,6 milioni nel 2014) e un utile netto consolidato a 45,4 milioni (37,3 nel 2014).

"Prendiamo atto - afferma il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso - di una gestione positiva dell'attività, un trend che continua da diversi anni e che ha delle ricadute concrete anche sulla cittadinanza, basti pensare all'accordo che le tre organizzazioni sindacali territoriali hanno siglato con l'azienda per offrire tariffe agevolate a i cittadini più bisognosi, accordo nel quale quest'anno l'Isee è stato portato da 20 mila a 25 mila euro".
"Anche alla luce di queste ottime performance finanziarie - prosegue Lorenzon - invitiamo i sindaci, pur legittimamente spinti da una difficile situazione economica a vendere le quote, a ripensarci: andare all'incasso subito può aiutare momentaneamente, ma significa precludersi la possibilità di rimanere da protagonisti in una multiutility che sta ottenendo ottimi risultati".