26/07/2011

Lettera aperta della Fiba Cisl Treviso al senatore Gian Pietro Favaro

Lettera aperta del Segretario generale della Fiba Cisl Treviso al senatore Gian Pietro Favaro

"Casta dei bancari? Il senatore s'informi meglio"

Lasciano sconcertati le parole del Senatore Favaro in merito alla presunta esistenza di una casta dei  bancari, apparse venerdì 22 luglio sulla pagina locale del Gazzettino.

Forse il Senatore non sa, dal momento che probabilmente non frequenta con costanza il mondo del  lavoro, che le lavoratrici ed i lavoratori bancari percepiscono una retribuzione media annua inferiore a 30.000 euro lordi e che per molti di loro nemmeno a fine carriera lavorativa si arriverà a 40.000 euro lordi.

Ci può far sapere il senatore a quanto ammontava la sua retribuzione quando era attivo, ai valori attuali? Certamente di più di quei 1.500 euro netti che rappresenta la media della retribuzione mensile di un bancario.

Oggi egli dice di percepire due/tre assegni pensionistici per 6 mila mensili, per aver ricoperto una decina d'anni di incarichi pubblici. Creda a noi Senatore, non troverà più di un migliaio di ex bancari in tutta la nazione che percepisca quella cifra, con 40 anni di onorato servizio.

Peraltro il Senatore forse non sa che i bancari si sono arrangiati quando negli anni novanta fu necessario ristrutturare il sistema bancario e accompagnare in pre-pensionamento 50.000 (su 300.000) colleghi.

Non una lira (né un euro) fu mai chiesta alla casse dello stato, e quindi ai contribuenti, per gestire un dimagrimento così importante senza tensioni sociali e con il risultato che, a valle della ristrutturazione del sistema, abbiamo potuto affrontare la crisi di questi anni senza i fallimenti delle banche e la distruzione di valore che è avvenuta in altre paesi che ritenevano di avere sistema bancario più avanzato del nostro.

Piuttosto potrebbe farci sapere il Senatore cosa pensa di questa manovra fiscale che inasprisce violentemente il carico fiscale diretto ed indiretto sulle banche, come se esse fossero una fabbrica infinita di denaro, senza considerare che un appesantimento del prelievo fiscale su di esse zavorrerà la capacita di espansione dell'economia (già di per se gravemente pregiudicata dall'assenza di politiche economiche ed industriali di lungo termine).

Forse farebbe bene a rileggere le vicende recenti della crisi nel nostro Paese ed il ruolo di responsabilità che hanno avuto i bancari ed il loro sindacato di categoria.

Infine potrebbe spiegare ai lavoratori, che egli considera una casta, cosa pensa delle modifiche, in corso d'opera, che ha subito la manovra finanziaria in tema di sacrifici dei politici.

Se fosse sfuggito i compensi dei politici e burocrati, ed i loro privilegi, non subiranno alcun ritocco fino alla prossima legislatura e, dall'annuncio del Ministro Tremonti ‘sacrifici per tutti' al testo definitivo del decreto, gli stessi sacrificandi si sono ben guardati dal concedere nemmeno uno di 12 mila euro all'anno (cui avrebbero dovuto rinunciare) sull'altare del Bene Comune. Piuttosto hanno attenuato i loro sacrifici al punto tale che si è concepito un nuovo concetto di adeguamento delle retribuzioni dei politici alla media europea con ‘la media ponderata rispetto al PIL' ovvero ZERO sacrifici per la CASTA, QUELLA VERA, e sacrifici pensanti per i soliti noti: i dipendenti e i pensionati.... anche quelli bancari.

Massimiliano Paglini
Segretario Generale Fiba Cisl Treviso