28/10/2016

Sciopero dei lavoratori del legno: in 500 davanti a Unindustria Treviso

Adesione allo sciopero fra il 70 e l'80%, aziende chiuse nella Marca

 
Quasi 500 lavoratori del settore del legno-arredo hanno manifestato questa mattina, venerdì 28 ottobre,  davanti alla sede di Unindustria Treviso in piazza delle Istituzioni per il rinnovo del contratto scaduto da 7 mesi. L’adesione allo sciopero indetto a livello nazionale da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil ha fatto registrare  in provincia di Treviso percentuali fra il 70 e l’80%, con picchi che hanno determinato la chiusura della linea produttiva di molte aziende, soprattutto quelle più grandi, come la Battistella di Pieve di Soligo, la Sitapan di Refrontolo e Premaor, la 3B di Salgareda, l’Inda di Olmi, L'impronta di Breda di Piave e Veneta Cucine di Biancade.

Senza contratto da 7 mesi, sono 30 mila i lavoratori trevigiani del comparto. Dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Treviso hanno deciso di aderire allo sciopero nazionale e di organizzare per oggi 28 ottobre un presidio in piazza delle Istituzioni,dalle 10 alle 12. Bloccate anche le ore di flessibilità e straordinario.


“La mobilitazione nazionale - spiegano le segreterie provinciali delle tre sigle - è la nostra risposta alle inaccettabili proposte avanzate da Federlegno, secondo la quale i dipendenti del settore dovrebbero concedere massima flessibilità, lavorando anche il sabato e la domenica, con contratti a termine e in somministrazione che accrescerebbero la precarietà, vanificando così la contrattazione di secondo livello, sede deputata a definire territorialmente e aziendalmente tali questioni. Infatti, solo attraverso una qualificata e seria contrattazione di secondo livello è possibile dare voce ai lavoratori e ai loro rappresentanti diretti”.

Secondo i sindacati, inoltre, sul fronte salariale Federlegno propone un aumento “pari praticamente a zero euro e meccanismi annuali di verifica e restituzione. Ciò vuol dire che, qualora il tasso di inflazione fosse inferiore a quello previsto dagli indicatori, i lavoratori si vedrebbero decurtare una somma dalla tranche di aumento programmata per l’anno successivo. Il rischio è dunque la restituzione di una parte dello stipendio”.

“Attraverso lo sciopero di una giornata e il presidio della mattina, a Federlegno - proseguono Gianluca Quatrale (Feneal Uil), Marco Potente (Filca Cisl) e Mauro Visentin (Fillea Cgil) - vogliamo ribadire la necessità di sostenere e valorizzare il lavoro degli addetti del comparto e ricordare che nei recenti rinnovi contrattuali di due settori simili, il cemento e il lapideo, gli aumenti sono stati rispettivamente di 90 e di 103 euro. Le condizioni del comparto legno-arredo, finalmente positive, lasciano oggi intravedere una prospettiva di rilancio, è quindi impensabile avere aumenti al di sotto di queste cifre”.

 

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Scioperlegno

Al presidio in programma saranno, inoltre, presenti le rappresentanze regionali delle tre sigle sindacali e la segretaria nazionale Fillea Cgil, Marinella Meschieri.