16/11/2016

Assemblea azionisti Veneto Banca, lettera aperta della First Cisl

Assemblea degli azionisti di Veneto Banca: lettera aperta del segretario generale della First Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini a Renzi, Zaia, Zanetti, Baretta, Penati, Lanza e Mion

 
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
 Dott. Matteo Renzi            

Al Presidente della Regione Veneto
 On. Luca Zaia

Al Vice-Ministro all’Economia
On. Enrico Zanetti

Al Sottosegretario all’Economia
On. Pierpaolo Baretta
                            
Al Presidente
Quaestio Capital Management SGR spa
Dott. Alessandro Penati

Al Presidente C.d.A. Veneto Banca spa
Dott. Massimo Lanza


Al Presidente C.d.A. BpVi spa
Dott. Gianni Mion
 

LETTERA APERTA
Illustrissime SS.VV.,

in merito alla ipotetica fusione tra Veneto Banca e BpVi riprendiamo le dichiarazioni dell’ex Presidente di Veneto Banca dott. Beniamino Anselmi (riprese in corsivo) e noi manifestiamo domani - 16 novembre - davanti l’Assemblea degli azionisti di Veneto Banca spa.

Dice l’ex Presidente Anselmi: Non stiamo parlando di barattoli ma di persone! Se parlate di esuberi dovete dire come li volete trattare!

Non è solo un problema contrattuale: quando toccate il lavoro generate tensioni che si riflettono sulle famiglie, sui figli, create degli sconvolgimenti di carattere sociale che lasciano ferite.

Una fusione può essere opportuna ma deve essere legata ad un processo strutturato e meditato, con un forte commitment non solo economico ma anche sociale che coinvolga i dipendenti, anzi i colleghi, perché noi siamo abituati a chiamarli così, e i clienti.

Senza colleghi e senza clienti non si va da nessuna parte.

Potreste accettare che un padre non possa comprare le scarpe a un figlio perché perde il lavoro? Non vi interesserà nulla che un genitore vada in difficoltà per le scelte che sono state ipotizzate?

Per questo pretendiamo che facciate chiarezza sulle dichiarazioni di fusione delle due ex Popolari venete che potrebbero comportare ipotesi di licenziamenti selvaggi.
Il rifiuto della strada dei tagli selvaggi, senza il cuscinetto degli ammortizzatori sociali, passa anche dalla convinzione che un'altra strada è possibile.

I buoni manager e gli uomini delle istituzioni capaci risolvono i problemi senza licenziare lavoratrici e lavoratori ma creando valore dalle macerie delle due banche che sono state ridotte così da predecessori incapaci. Alle lavoratrici ed ai lavoratori non possono essere imputate colpe di quanto accaduto poiché hanno sempre agito col vincolo di subordinazione del rapporto di lavoro e non hanno mai deciso né le strategie  nè gli obiettivi aziendali.

Anselmi dichiara che serve uno sforzo in più, servono capacità di carattere innovativo e gestionale, serve puntare sulle nuove tecnologie che possono migliorare l'efficienza e ridurre i costi.  Non bisogna essere Steve Jobs o essere stati a Cupertino per farlo!

I dipendenti del Gruppo sono pronti a fare la loro parte in presenza di un Piano Industriale chiaro, efficiente e proiettato verso il rilancio della Banca che salvaguardi il credito, le imprese, le famiglie, nei territori di radicamento e soprattutto l’occupazione.

Ci si può riuscire coinvolgendo i dipendenti e suscitando motivazione, determinazione e partecipazione degli stessi al futuro della Banca.

Anselmi dichiara chiaramente che il manager deve innovare veramente perché ci sono delle vie che non sono innovative e non intraprendere strade che fanno fare un salto all'indietro nell'800 e che eventuali eccedenze di personale andrebbero gestite con il fondo esuberi ripartendo i sacrifici tra tutti i dipendenti a tutti i livelli, e sfruttando strumenti innovativi di organizzazione del lavoro come il telelavoro.

Si può lavorare una pratica di fido la sera tra le sette e le nove, - aggiunge l’ex Presidente - e risparmiare i costi della baby sitter, del trasporto per arrivare al lavoro, pur continuando ad essere lavoratore dipendente!

Riteniamo che solo un nuovo modello di banca più attento alle persone e alla qualità della vita potrà risolvere il problema del sistema bancario e fare da apripista nel Paese per una società più progredita e socialmente responsabile.

Noi accettiamo la sfida e siamo pronti a fare la nostra parte unitamente alle migliaia di lavoratrici e di lavoratori del Gruppo Veneto Banca.

E voi?
 

                       
Venegazzù di Volpago del Montello, 15 novembre  2016


FIRST CISL GRUPPO VENETO BANCA