2/02/2017

EbiCom 2016-2017: bilanci, prospettive e un nuovo accordo

Sono molte le novità per il 2017 contenute nell'Accordo sugli interventi di tutela e sviluppo di EbiCom, l'ente della provincia di Treviso per il Commercio, il Turismo e i Servizi, siglato da Unascom-Confcommercio di Treviso e dalle organizzazioni sindacali provinciali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs nelle scorse settimane e presentato oggi alla stampa.

Si tratta di una serie di interventi mirati al sostegno dei lavoratori attivi e di quelli in difficoltà attraverso forme di welfare territoriale, al rilancio dell'occupazione e della formazione, e all’importante aspetto della sicurezza sui luoghi di lavoro. La bilateralità del terziario trevigiano si conferma così occasione di crescita economica, sviluppo delle imprese e potente strumento di coesione sociale.

Nel 2016 l'importo complessivo utilizzato per il finanziamento dei sussidi ai lavoratori e dei servizi alle aziende è stato pari a 1.297.843 euro. Dalle aziende, i sussidi più richiesti soo stati i contributi per accertamenti sanitari (109), quelli per le stabilizzazioni dei tirocinanti (26), ma anche i contributi per assumere lavoratori, anche apprendisti, licenziati per giustificato motivo (25). Spicca, tra i contributi concessi ai dipendenti, quello conferito al lavoratore, già peraltro percettore di ammortizzatore sociale, che ha scelto di usufruire dell’accordo col Centro servizi del volontariat). Oltre 1000 persone (1184) si sono formate grazie ai 368 corsi di EbiCom, divisi tra formazione a catalogo e formazione per la sicurezza.  La Commissione di conciliazione ha risolto ben 548 controversie di lavoro, in netto aumento rispetto alle 381 del 2015. Sono stati rilasciati 993 pareri di conformità per lavoratori a chiamata, apprendisti terziario, ed apprendisti turismo.


Tanti gli elementi innovativi dell'accordo siglato in questi giorni, a partire dagli interventi previsti per la disoccupazione, con la promozione di forme di volontariato attivo (grazie al patto di servizio), incentivi (il lavoratore disoccupato beneficia di una “dote”) per future assunzioni e sostegno al reddito dei lavoratori rimasti senza impiego a causa di crisi aziendale. Gli obblighi della sicurezza in azienda diventano adempimenti snelli, leggeri, soprattutto protezioni sicure per i lavoratori e non onerose per le imprese. La fine di un rapporto di lavoro - già di per sé difficile e complessa - grazie al tavolo della conciliazione evita i tempi lunghi della giustizia ordinaria e risolve velocemente le controversie. La formazione professionale - percorso indispensabile per la competitività dell’impresa - viene in parte o del tutto finanziata (80% di contributo), diventando così una grande opportunità di crescita. Così come le scadenze che appesantiscono la vita famigliare vengono alleggerite dai sussidi se si tratta di acquistare i libri o l’abbonamento ai mezzi di trasporto scolastico, di pagare la retta del nido, talvolta anche al fine di conservare il posto di lavoro, di cambiare gli occhiali da vista, di accedere agli accertamenti sanitari. Sul fronte cruciale del diritto alla maternità, inoltre, il nuovo accordo trasforma il “tradizionale congedo” delle lavoratrici madri in una nuova esperienza di affiancamento e di scambio di competenze tra lavoratori o lavoratrici ed in un contributo concreto per le imprese (600 euro al mese). Senza contare il tirocinio, “ponte” privilegiato tra scuola e lavoro, che, se viene stabilizzato, può usufruire del contributo economico.


“Sussidiarietà, welfare contrattuale, formazione e conciliazione per le vertenze, organismo paritetico sulla sicurezza sul lavoro e contrattazione di 2° livello: sono questi gli ambiti nei quali ci siamo confrontati e nei quali abbiamo trovato soluzioni in questo accordo innovativo - afferma Edoardo Dorella, segretario generale della Fisascat Cisl Belluno Treviso - , con l’obiettivo di favorire quanto più possibile l’occupazione incentivando la contrattualistica aziendale, offrendo occasioni di formazione e supportando i lavoratori con sussidi utili alla vita quotidiana e familiare. Per Ebicom rappresenta un ulteriore passo in avanti in un sistema di relazioni sindacali già collaudato da decenni. Due i punti cruciali: il sostegno al reddito in chiave di politica attiva, con la possibilità di svolgere attività di volontariato con un contributo da parte di Ebicom e di concorrere alla ricollocazioni in altre aziende anche attraverso una formazione mirata e finanziata, e l’apertura della partita del welfare contrattuale grazie agli effetti della Legge di stabilità”.