24/02/2017

Cup dell'Ulss 2, "no all'assemblea nell'orario di massima affluenza"

Cup Ulss 2, Fisascat Cisl e Fpl Uil: “Una forzatura l'assemblea dei lavoratori nell'orario di massimo afflusso dell'utenza”

 

Cup Ulss 2, le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl Belluno Treviso e Uil Fpl rappresentate da Patrizia Manca e Beniamino Gorza non condividono la forzatura messa in atto dalla Cgil nel convocare unilateralmente un’assemblea dei lavoratori lunedì 27 febbraio dalle 8 alle 10, orario di maggiore afflusso dell’utenza, peraltro prima dell’incontro già fissato con la cooperativa Anthesis per verificare termini e condizioni del passaggio di appalto, che avverrà il 1° aprile.

“In questa fase dove nulla è ancora definito e ufficiale - affermano Manca e Gorza - riteniamo che la tutela dei lavoratori, anche a mezzo di assemblea con sciopero, sia da perseguire con forza e determinazione ma in modo diverso, rispettando il consueto orario utilizzato per le assemblee dalle 19 alle 20, fascia oraria rispettosa dei cittadini e dei lavoratori trevigiani”.

Fisascat Cisl e Funzione pubblica Uil Fpl ribadiscono la più totale contrarietà e perplessità riguardo all’identificazione del numero degli esuberi, 60 persone, “frettolosamente” dichiarato dalla Cgil. Nello stesso tempo Manca e Gorza ritengono che la Cgil stia sottovalutando il trasferimento del call center a Vicenza. “Se di esuberi si parla - affermano i due sindacalisti - l’analisi dei dati noti porta a eventuali e ben più bassi valori, affrontabili con misure conservative dei posti di lavoro. La vicenda del call center e delle conseguenti problematiche occupazionali e dei possibili rimedi con costi ad oggi evitabili per la collettività, non può rimanere sotto silenzio. Siamo del tutto contrari a questo inutile trasferimento a Vicenza, che rischia anche di condurre a un evitabile spreco di risorse pubbliche. La Ulss 2 ha infatti investito in questi anni nell’acquisto di programmi informatici e nella formazione dei lavoratori che li usano. Non vi sono ragioni per cui i cittadini non abbiano un call center nel proprio territorio”.

“Metteremo in atto - concludono Manca e Gorza - tutte le azioni necessarie anche con il coinvolgimento delle Istituzioni ad ogni livello, per tutelare i lavoratori e garantire la continuazione di un servizio efficiente su cui la Ulss, la Regione e, soprattutto, i cittadini trevigiani, hanno investito”.

 

Treviso, 24 febbraio 2017

Cisl Belluno Treviso

ufficio Stampa