1/06/2017

Multiservizi, turismo e pulizie: sciopero il 5 giugno a Belluno e il 6 a Treviso

La rottura nel negoziato per il rinnovo del contratto nazionale coinvolge 2.000 addetti nel bellunese e 12 mila nella Marca
Mense, agenzie turistiche, pubblici esercizi e multiservizi bloccati per l’intero turno di lavoro


I primi a fermarsi saranno i lavoratori e le lavoratrici della provincia di Belluno, lunedì 5 giugno, con presidio davanti all’ospedale (ore 9,30). Il giorno successivo toccherà agli addetti della Marca, che dalle 10.30 daranno vita a un presidio davanti al Ca’ Foncello di Treviso. La prossima settimana sarà sciopero per gli oltre 14 mila addetti (2.000 nel bellunese, 12 mila nella Marca) del comparto turistico, dei pubblici esercizi, dei multiservizi, della ristorazione collettiva (mense aziendali, ospedaliere, scolastiche) e delle pulizie industriali, che si asterranno dal lavoro per l’intero turno. Filcams CGIL di Treviso e Belluno, Fisascat CISL Belluno Treviso e Uiltucs Treviso Belluno per la stessa giornata hanno organizzato anche dei presidi davanti agli ospedali dei due capoluoghi: lunedì alle 9.30 al San Martino, martedì alle 10.30 al Ca’ Foncello.

“I contratti del turismo (pubblici esercizi, agenzie di viaggio, ristorazione collettiva), delle pulizie industriali e dei multiservizi non vengono rinnovati dal 2013. Un ritardo – spiegano le organizzazioni sindacali - dovuto all’interrompersi delle trattative e determinato dalle inaccettabili proposte peggiorative delle tutele previste in caso di malattia, irricevibili modifiche alla regolazione dei cambio d’appalto, agli irrisori aumenti dei salari proposti e, infine, dalla restituzione di importanti elementi economici e normativi (permessi, scatti, malattia) posta proprio quale condizione al rinnovo contrattuale”.

“In settori che negli ultimi anni di crisi hanno visto continui tagli su orari di lavoro e retribuzioni - sottolineano i Sindacati -, con il contratto scaduto dal 2013, le insostenibili richieste delle controparti rappresentano un attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Incrociamo le braccia e protestiamo pubblicamente per aggiornare le retribuzioni ferme da quattro anni, per difendere salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, esigere il rispetto della responsabilità sociale d’impresa e promuovere la solidarietà tra i lavoratori”.

 

 

Treviso, 1° giugno 2017

Ufficio Stampa