5/06/2017

Presidio davanti all'ospedale di Belluno per il rinnovo del contratto

Mense, agenzie turistiche, pubblici esercizi e multiservizi bloccati per l’intero turno di lavoro


Decine di lavoratori del comparto turistico, dei pubblici esercizi, dei multiservizi, della ristorazione collettiva (mense aziendali, ospedaliere, scolastiche) e delle pulizie industriali hanno dato vita a un presidio e a un volantinaggio questa mattina davanti all'ospedale San Martino di Belluno per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti, bloccati dal 2013.

Il 40% dei circa 2.000 addetti del settore ha scioperato astenendosi dal lavoro per l'intero turno, nell'ambito di una mobilitazione territoriale che in questi giorni sta coinvolgendo tutte le città del Veneto. Le trattative per il rinnovo si sono arenate a causa delle “inaccettabili proposte peggiorative delle tutele previste in caso di malattia, delle irricevibili modifiche alla regolazione dei cambio d’appalto, degli irrisori aumenti dei salari proposti e, infine, della restituzione di importanti elementi economici e normativi (permessi, scatti, malattia) posta proprio quale condizione al rinnovo contrattuale”, sottolineano Stefano Calvi della Fisascat Cisl, Cescato della Filcams Cgil e Renato Candiago della Uiltucs.

“Ci siamo dati appuntamento davanti all'ospedale - spiega Calvi della Fisascat Cisl Belluno Treviso - perché in questa struttura operano lavoratori sia delle pulizie che della ristorazione collettiva. Tutte le volte che si va al rinnovo dei contratti, tutto il peso delle contrattazioni al ribasso fatte dagli imprenditori e datori di lavoro vengono scaricate sul costo del lavoro e di conseguenza si lavora sempre di più e si è pagati sempre meno: è ora di finirla con queste forzature”.

“Si tratta di servizi essenziali per la cittadinanza - aggiunge Giovanni Cescato della Filcams Cgil Belluno -, non dimentichiamo che negli ospedali del Veneto sono già avvenute due spending review con pesanti tagli al monte ore al quale vengono sottoposti i lavoratori per poter coprire il servizio.Ogni passaggio di appalto comporta purtroppo una riduzione dell'orario e questo sta portando a una compressione del lavoro ormai insostenibile per le lavoratrici”.

“Chi opera in questi settori - concludono i rappresentanti sindacali - svolge un lavoro prezioso per garantire servizi anche irrinunciabili a cittadini e viaggiatori: con il contratto scaduto da 4 anni, le insostenibili richieste delle controparti rappresentano un attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.

 

Belluno, 5 giugnoo 2017

Ufficio Stampa

Cisl Belluno Treviso