5/08/2011

Dopo le ferie, le montagne russe. Crisi: le reazioni necessarie

Dopo le ferie, le montagne russe. Crisi: le reazioni necessarie

Dopo le ferie, le montagne russe: l'ottovolante sarà il mezzo di locomozione più usato al rientro dalle vacanze. E non è difficile capirne il perchè.

L'equilibrio economico mondiale andato in crisi nel 2008 non si è ancora ricomposto, e finchè questo non avverrà, ci saranno ancora molte "scosse di assestamento", il cui epicentro rimane collocato nel sistema produttivo.

La risposta data fino a questo momento dal sistema produttivo trevigiano (e italiano) è stata quella di recuperare efficienza operando sul versante della manodopera: meno lavoratori e pagati peggio. In provincia di Treviso si sono persi mediamente 7.500 posti di lavoro l'anno, posti che difficilmente saranno recuperati a breve, e comunque non nei comparti industriale e artigianale. Anzi, dopo le vacanze di agosto, giungeranno a termine molte Casse Integrazioni Straordinarie e mobilità, con circa 2000 posti di lavoro a rischio nella nostra provincia e con qualche problema di "tenuta sociale", data la lunghezza della crisi. In aggiunta, le nuove assunzioni avvenute hanno sostituito posti di lavoro relativamente stabili e tutelati, con altri flessibili o più propriamente precari.

A questo dobbiamo aggiungere la grande novità di questa crisi: la prepotenza della finanza speculativa mondiale, cui basta una tempesta provocata in qualche parte del mondo per spazzare via sia il capitale che il lavoro presenti sul territorio. Compreso, ovviamente, il ‘nostro' territorio.

E' necessario quindi unire gli sforzi, perchè da questa crisi non usciremo se si continua con l'attuale profonda e, soprattutto, inconcludente, contrapposizione politica.

Le soluzioni saranno amare per tutti, perché il nostro Paese si è impoverito, ma nessun partito intende pagare i costi politici del necessario risanamento.

Come abbiamo constatato, la manovra del Governo, a dispetto della sua pesantezza, non ha avuto grandi effetti, anzi. E, infatti, a livello europeo è già stato deciso che saremo chiamati a ulteriori manovre, prima per azzerare il deficit entro il 2014 e poi per ridurre il debito (cioè la somma di tutti i deficit accumulati negli anni) di 900 miliardi nei prossimi 20 anni, il che significa una manovra da 45 miliardi ogni anno.
Nessun Governo - a livello nazionale e a livello locale - sarà in grado di affrontare una simile prospettiva se non ci sarà un "cambio di marcia", caratterizzato da una grande unità di intenti e da poche proposte praticabili. Saranno gli 8 punti previsti dal Governo nell'incontro con le parti sociali a dare la giusta scossa? Chi vivrà vedrà.

Nel frattempo a Treviso dovremo fare la nostra parte: nel mese di settembre si arriverà con Unindustria alla sottoscrizione dei primi accordi territoriali di settore per rilanciare la competitività, garantire l'occupazione e aumentare i salari. Con altre associazioni di rappresentanza è stato avviato un positivo confronto finalizzato ad una precisa assunzione di responsabilità verso il ‘bene comune'.

Aspettiamo che anche la politica locale batta un colpo, perchè gli argomenti non mancano: politiche attive del lavoro, accorpamento dei servizi comunali (bravi i Comuni di Pieve di Soligo e Refrontolo), riduzione della burocrazia e degli sprechi clientelari, lotta dell'evasione fiscale con parte delle risorse che rimangono nel territorio, accorpamento dei servizi pubblici (acqua, trasporti, rifiuti), integrazione strategica a livello sovra provinciale (Padova - Treviso - Venezia) in tema di logistica, infrastrutture, università.

Anche qui, staremo a vedere, ma non per molto e non senza intervenire.


Franco Lorenzon

Segretario Generale Cisl Treviso