27/07/2017

Chiusura Punto Enel di Belluno, perplessità della Cisl

Roffarè: “L'azienda riveda la sua decisione organizzativa”


“L'Enel ha deciso di smantellare un servizio prezioso per i cittadini in una provincia che ha grossi limiti infrastrutturali, sostituendolo con un servizio affidato a un gestore privato, imparagonabile a quello garantito fino ad ora, perché sappiamo bene che i privati tendono a fare attività commerciale più che di reale supporto tecnico e amministrativo ai clienti. Inoltre, compie questa scelta mentre in cambio chiede il rimborso di 4 milioni di euro dal Consorzio dei Comuni”. Il Segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè interviene sulla chiusura dello storico Punto Enel di via Simon da Cusighe, a Belluno, punto di riferimento, in tema di servizi elettrici, per la popolazione bellunese.

Naturalmente sono previste altre chiusure in Italia, portando gli uffici da due a uno per territorio. Per quanto riguarda Belluno invece, Enel intende chiudere l'unico Punto per l'intera provincia. “Una scelta sbagliata - dice Roffarè -, anche perché in altri territori montani come Sondrio e Bolzano, gli uffici rimarranno operativi. Chiediamo a Enel di rivedere la sua scelta organizzativa”.

“Di recente - afferma il Segretario generale aggiunto - siamo stati rassicurati dal fatto che il servizio sarà affidato ad un gestore privato, ma sappiamo molto bene che questi ultimi tendono a fare attività di vendita e non a risolvere problemi complessi che un semplice commerciale non può risolvere: dilazione del credito, allacciamenti difficili, interruzioni di servizio, ecc. Si dirà poi che tutto è risolvibile attraverso il sito. Peccato che il nostro territorio abbia grossi limiti infrastrutturali e che molti servizi non vengano erogati via web o telefono”.

“Siamo sconcertati - prosegue Roffarè - perché la scelta di Enel colpisce un territorio che dà molto: produce energia pulita attraverso le centrali elettriche - fatto fondamentale per tutte le compagnie, che hanno l’obbligo di produrre una certa quantità di energia pulita -, è attraversato da elettrodotti e produce profitti alle imprese. In questi anni molti servizi pubblici sono stati tagliati e affidati al libero mercato: energia, telefonia, poste, servizi sanitari, trasporti, istruzione e proprio in queste ore, la notizia del possibile taglio della Polizia postale. Sappiamo bene che la scelta di mantenere o meno i servizi è legata spesso solo alla convenienza rispetto al numero dei clienti e ai costi di gestione, e che non viene mai presa in considerazione l’utilità sociale. Per tenere vivo un territorio di montagna, occorre invece che vi rimangano i cittadini, a partire dai giovani, e che i servizi vengano mantenuti”.

 

Cisl Belluno Treviso

 

Ufficio Stampa