4/08/2017

Ulss 1 Dolomiti: la verità sull'accordo regionale

Tutela del posto di lavoro, garanzia del mantenimento degli stipendi dei dipendenti e 420.000 euro all'anno per tre anni che aumenteranno le quote di incentivi per i lavoratori con erogazione a partire dal 2018


L'accordo regionale sottoscritto a luglio 2017 da CISL FP, NURSING UP, UIL FPL, FIALS e FSI sul trasferimento del personale dalle aziende sanitarie all'Azienda Zero dà garanzia del mantenimento degli stipendi dei dipendenti, tutela il posto di lavoro e garantisce 420.000 euro all'anno per tre anni che aumenteranno le quote di incentivi per i lavoratori con erogazione a partire dal 2018. A fare la precisazione sono i rappresentanti delle organizzazioni bellunesi di Cisl Fp, Uil Fpl e Nursing Up, che stanno fronteggiando una massiccia e fuorviante campagna di disinformazione messa in piedi dalla Cgil - unica sigla sindacale che non ha firmato il Protocollo d'intesa - a livello regionale e provinciale.


Non applicare l'accordo - spiegano Fabio Zuglian della Fp Cisl Belluno Treviso, Guerrino Silvestrin del Nursing Up e Gino Comacchio di Uil Fpl Belluno Treviso - significherebbe meno soldi per tutti e la mobilità per qualcuno. Il Protocollo firmato da tutte le organizzazioni sindacali tranne la Cgil  garantisce invece il mantenimento degli stipendi e dei posti di lavoro in Ulss 1 Dolomiti. Va specificato che a fronte di una riduzione di 150.000 euro determinata dal trasferimento delle funzioni tecniche/amministrative in Azienda Zero  - ricordiamo che l'ente regionale gestirà concorsi, informatica, acquisti, tecnologia e assicurazioni - la Regione si è impegnata a finanziare 420.000 euro all'anno per i prossimi 3 anni. Di conseguenza i lavoratori della Ulss 1 Dolomiti, anche a fronte della riduzione dei 150.000 euro, avranno un vantaggio quantificabile in 270.000 euro. Inoltre, la riduzione dei fondi, quantificata in 150.000 euro e dovuta al numero teorico di personale che in base alle funzioni trasferite avrebbe dovuto confluire in Azienda Zero, si annullerà nell’arco di tre anni con i futuri pensionamenti. In questo modo i fondi ritorneranno equilibrati in base al numero di dipendenti dell’azienda, come sono adesso”.


Inoltre - sottolineano le organizzazioni sindacali - nel Protocollo d'intesa sottoscritto in Regione sono state condivise con le rappresentanze dei lavoratori le regole che disciplinano la mobilità presso l'Azienda Zero: è previsto che, per ottenere la riduzione della dotazione organica laddove non ci fossero richieste di mobilità su base volontaria, le aziende debbano favorire l'installazione di nuovi rapporti di lavoro part-time. Ciò premesso, le federazioni del Pubblico Impiego di Cisl, UIL e Nursing up ritengono che non vi sia nessuna motivazione plausibile che possa giustificare la decisione di non firmare l'accordo: in mancanza di questo accordo la procedura corretta sarebbe stata quella di spostare il personale sulla base delle funzioni che vengono delegate all'azienda, andando palesemente contro gli interessi dei lavoratori”.