4/10/2017

Raddoppiati i posti di lavoro in provincia di Belluno nel secondo trimestre 2017

Presentati i dati elaborati dall'Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso
Boom dei contratti a tempo determinato e in somministrazione


La provincia di Belluno chiude il secondo trimestre dell’anno raddoppiando i posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2016. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è infatti pari a +1.405, contro il +740 dello stesso trimestre dell’anno scorso. A trascinare la ripresa sono i servizi turistici (+30%) e il settore industriale (+20%), con un marcato aumento dei contratti a tempo determinato (+49%) e somministrazione (+66%). E’ quanto emerge dall’analisi condotta dall'Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso, che ha analizzato l'andamento dell'occupazione e dell'economia nel secondo trimestre dell'anno. I dati sono stati illustrati oggi a Belluno dal Segretario generale aggiunto Rudy Roffarè.

Le performance del secondo trimestre del 2017 sono decisamente migliori rispetto allo stesso periodo del 2016: il saldo delle posizioni da dipendente è pari a 1.405, +88% rispetto ai 740 del 2016. Un incremento che ha permesso di recuperare la battuta d'arresto del primo trimestre 2017, legata alla stagionalità nel settore turistico, e di raggiungere lo stesso risultato del primo semestre del 2016, con un saldo totale di 670 posizioni da gennaio a giugno. La ripresa dal punto più basso della crisi, l’aprile 2014, quando all’appello mancavano più di 9.000 posti di lavoro, prosegue: in un anno, dal giugno 2016 al giugno 2017, sono stati recuperati 1.865 posti di lavoro, il che significa ben 5.805 posti recuperati negli ultimi 3 anni.

SETTORI - In termini settoriali, la crescita delle posizioni da dipendente a Belluno è ascrivibile soprattutto ai servizi turistici con un saldo di 1.045. Si tratta di una dinamica solo in parte legata al ciclo stagionale, perché fa registrare un netto aumento (+30%) in confronto allo stesso trimestre del 2016. Nel comparto industriale, a trainare la ripresa sono l’occhialeria (che passa dal saldo a 30 del 2016 a 100 del 2017) e l’industria chimica-plastica (da saldo 5 del 2016 a 40 del 2017). Regge il settore metalmeccanico, che chiude il secondo trimestre con un +175 contro il +195 dell’anno scorso, e le costruzioni, che chiudono il trimestre in positivo (+330) ma con 50 posizioni in meno rispetto all’anno prima. Negativi i saldi dei comparti istruzione (-965 legati a contratti a termine degli insegnanti, in scadenza a fine giugno) e trasporti e magazzinaggio (-155).

CONTRATTI - Osservando le forme contrattuali il saldo positivo è legato ad una crescita più consistente rispetto al 2016 dei contratti a tempo determinato (da 510 a 760) e dei contratti di somministrazione (da 335 a 555). Abbastanza stabile (e positivo, +50) il saldo dei contratti di apprendistato, mentre il saldo dei lavoratori a tempo indeterminato è in aumento, passando da -190 del 2016 a 40 del 2017. Notevole l’incremento delle assunzioni con contratto a chiamata, che ha determinato il passaggio da un saldo modestamente negativo nel 2016 (-5) a fortemente positivo per quest’anno (410), evidentemente in seguito all’abolizione dei voucher. Le posizioni parasubordinate mantengono saldi negativi (-80) e in leggero peggioramento (erano -55 nel 2016).

ETA’ - La crescita ha interessato principalmente gli uomini con uno sbilancio di 1.105 posizioni (dato pari a 950 nel 2016), mentre le donne si sono fermate a 300, non poco rispetto al valore negativo dello stesso periodo dell’anno prima (-210). La crescita ha interessato in particolare i lavoratori tra i 30 e i 54 anni che sono passati da un saldo di 130 del 2016 a 570 del 2017. Gli under 30 hanno replicato il saldo del 2016 (765) e segnali positivi arrivano anche dalla fascia più a rischio, quella degli over 54, che chiudono con +54 posizioni contro le -155 nel 2016.

TERRITORIO - Tutte le aree risultano in aumento: a Pieve di Cadore il saldo del primo trimestre 2016 era 770 ed è passato quest’anno a 1.010; Agordo continua ad espandere le posizioni dipendenti e ad un ritmo superiore allo scorso anno: 165 nel 2017, dalle 70 posizioni nette del secondo trimestre del 2016; Belluno riesce ad invertire il saldo portandosi da -125 del 2016 a 180 del 2017; Feltre mostra un saldo più contenuto ed abbastanza in linea con il 2016 (45 nel 2017).

L’ANALISI – “I dati confermano quanto avevamo intravisto nei primi mesi dell’anno – commenta il Segretario generale aggiunto Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè -: prosegue la tendenza al recupero dei posti di lavoro, con buone performance del settore manifatturiero. E’ importante l’aumento dei contratti per gli over 54, fascia critica per l’occupazione: questo segno positivo è anche frutto dell’impegno profuso nel confronto fra associazioni di categoria ed enti formativi per il reinserimento di questi lavoratori. L’elemento preoccupante riguarda le tipologie contrattuali: per il 90% si tratta di contratti di somministrazione, tempo determinato e apprendistato. In altre parole: precari. Siamo all’esasperazione della flessibilità: chi entra nel mercato del lavoro lo fa attraverso contratti atipici e il problema è che manca la rete di supporto ai lavoratori precari: i servizi, le tutele, gli ammortizzatori sociali, i sussidi. In un mondo del lavoro sempre più flessibile, servono i servizi a supporto. Alle imprese, la Cisl chiede più coraggio: investano sui giovani attraverso i contratti di apprendistato e l’alternanza scuola-lavoro, ancora sottoutilizzati in provincia di Belluno”.

 

 

Belluno, 4 ottobre 2017

Cisl Belluno Treviso

Ufficio Stampa