23/11/2017

Sappada al Friuli, Roffaré: “Serve un patto per il territorio”


“Fatico a immaginare i cittadini di Sappada mentre preparano bagagli e valigie. Non riesco a immaginarli caricare le auto e chiudere porte e finestre per andare a qualche chilometro di distanza. No, niente di tutto questo. Io, nei prossimi mesi, li immagino vivere la montagna come tutti gli altri, con le difficoltà e gli sforzi per non abbandonare il territorio, per avere un lavoro dignitoso, servizi efficienti e una sanità che funziona.


La risposta della politica non c'è stata: ha ancora una volta ignorato il problema, perdendo l’opportunità di affrontare il tema delle periferie e della montagna. I parlamentari hanno votato chiudendo gli occhi e girando la testa dall’altra parte. Già, ma da che parte? Dalla parte della visione lungimirante e delle scelte difficili ma utili al territorio, o dalla sponda degli interessi elettorali, assolutamente inutili per arginare il declino demografico, sociale ed economico della montagna?


Nella vicenda di Sappada non ha aiutato nemmeno l'atteggiamento del governatore del Veneto Luca Zaia, che, anziché affrontare la questione della montagna veneta, in questi anni ha guardato altrove, incurante dei bisogni di un territorio dimenticato, lasciando che la discussione avvenisse solo per dire che la colpa era di qualcun altro, in un gioco politico dove a rimetterci sono stati sempre e solo gli abitanti della montagna.


Oggi il mio ricordo va a Sergio Reolon e alla sua definizione di montanaro civicus. Ripartiamo da lì: solo noi bellunesi possiamo riprendere in mano la situazione e dimostrare di avere una visione strategica del futuro del nostro territorio. Dobbiamo confrontarci su idee e progetti, in un ragionamento condiviso, e farci sentire chiaramente con un'unica voce.


Le risorse che siamo riusciti a portare nel nostro territorio in questi mesi – fondi, canoni idrici, Cortina 2021- sono una buona base di partenza con cui aprire una seria trattativa con il Governo, a patto di fare squadra anche con la Regione Veneto.


Chiedo alle forze politiche e ai sindaci del bellunese di fare un patto, rinunciando a personalismi di partito e lavorando davvero per il bene comune del territorio. Basta divisioni tra sindaci per poltrone e interessi localistici. Che la prossima elezione del Consiglio provinciale diventi momento di alto confronto sui contenuti e non su chi rappresenta chi. Allo stesso tempo, anche tutte le forze sociali devono saper fare squadra e sapersi confrontare con gli amministratori, per far sì che Sappada, tra qualche anno, chieda di tornare in Veneto. Solo unendo le forze in un fronte comune potremo pretendere quell’autonomia di governo e di risorse indispensabili per governare responsabilmente il nostro territorio”.

Rudy Roffaré
Segretario Generale aggiunto Cisl Belluno Treviso

 

La replica agli attacchi degli assessori regionali Bottacin e De Berti


“La presa di posizione prima dell’assessore Bottacin e successivamente dell’assessore De Berti, m’induce a una breve risposta. Innanzitutto, come ho già avuto modo di dire, ha perso la politica, perché Sappada, da anni, era per il Veneto opportunità di riflessione sulle periferie, sul territorio e sulla montagna.


È vero che Belluno riceve, in proporzione, di più rispetto alle altre provincie. Ma il punto è proprio questo: se ragioniamo solo con i numeri, la montagna non ne viene fuori. L’appello ai bellunesi, già più volte espresso, va proprio nella direzione di non solo lamentarci, ma di partire dalle opportunità che sono arrivate sia da Roma, con il lavoro di tutti i nostri rappresentanti, sia dalla Regione Veneto: Fondi di confine, trasporti, Cortina 2021.


Forse non ci siamo capiti. Se si leggono bene le mie frasi, ho sostenuto che, dal punto di vista dell’opportunità politica, sul caso Sappada si poteva intervenire prima e meglio per evitare effetti domino. Non serve che da Venezia ci spieghino, anche perché c’è sempre stato un confronto serio e costruttivo con la Regione nei diversi ambiti.


Gli attacchi personali lasciano il tempo che trovano. Ma non c’è nessun problema a sederci per affrontare il tema dei trasporti, della sanità, del sociale e del turismo, consapevoli che le risorse sono poche, ma le idee, almeno nel cassetto, tante.


Ecco perché sosteniamo che sono i bellunesi, con voce unica e trasversale, a dover riflettere e costruire il futuro di questo territorio. E abbiamo sostenuto, anche ai recenti Stati generali della provincia, che i bellunesi devono farlo insieme alla Regione Veneto, con un’alleanza che dia più forza di quanto fatto negli anni scorsi”.



Rudy Roffaré
Segretario Generale aggiunto Cisl Belluno Treviso