13/12/2017

Referendum Falcade-Canale d’Agordo, un passo in avanti per il territorio

Cittadini chiamati ad esprimersi sulla fusione dei due Comuni il 17 dicembre


“Il referendum per la fusione tra i Comuni di Falcade e di Canale d’Agordo di domenica 17 dicembre ci fa ben sperare che la politica prosegua lungo la strada delle fusioni dei piccoli Comuni, specialmente in quelle comunità dove c’è omogeneità di tradizioni, cultura e ambiente. Il lungo cammino iniziato qualche anno fa da parte dei primi Municipi, (Quero-Vas, Longarone-Castellavazzo, Forno di Zoldo-Zoldo Alto e i tre dell’Alpago), dimostrano che la provincia di Belluno è molto avanti nei ragionamenti rispetto ad altri territori.

La Cisl ritiene che le fusioni dei Comuni rappresentino un’opportunità e un valore per il territorio e che i vantaggi siano di gran lunga superiori ai problemi e alle difficoltà da superare. Oltre ai benefici economici di breve termine - come maggiori trasferimenti statali - le fusioni permetteranno di raggiungere migliori risultati organizzativi e di specializzazione del personale, di avviare la semplificazione burocratica e di dare luogo a economie di scala. Così pure di razionalizzare e ridurre i costi amministrativi, di gestione e di rappresentanza istituzionale e politica, i cui risparmi potranno essere impiegati proponendo servizi sempre più mirati ai bisogni della popolazione. Ma più di ogni altra cosa, le fusioni porteranno ad avere migliori strategie di programmazione territoriale e ambientale, maggiore sviluppo delle politiche turistiche, sportive e di marketing territoriale e maggior peso istituzionale del nuovo Comune.

In questi territori vi sono elementi orografici, la Valle del Biòis e un livello di maturazione tra la popolazione, in particolare tra i giovani, che rappresentano delle buone premesse per arrivare ad un unico ente comunale. Mettere insieme due realtà non è mai facile, ma nel caso dei Comuni, soprattutto quelli piccoli con sempre meno abitanti, diventa fondamentale per il rilancio stesso della comunità. Non basteranno le leggi nazionali con incentivi sotto i 5.000 abitanti per salvare queste comunità: serve aggregazione e realizzare economie di scala per liberare risorse ai servizi per i cittadini e migliori politiche per la popolazione”.



Rudy Roffaré
Segretario generale aggiunto Cisl Belluno Treviso