19/06/2018

Il mercato del lavoro a Belluno nel primo trimestre 2018

L'occupazione sconta la fine della stagione turistica invernale, ma l’industria tiene. Cresce il numero dei contratti a tempo indeterminato

Il trimestre è a saldo negativo (-510) perché sconta il termine della stagione turistica invernale, ma la ripresa occupazionale dall’apice della recessione, l’aprile 2014, prosegue incessante: da allora ad oggi sono stati recuperati quasi 6.000 posti di lavoro. La novità registrata nel mercato del lavoro della provincia di Belluno nei primi tre mesi dell’anno è di natura contrattuale. Comincia infatti a crescere il numero dei contratti a tempo indeterminato. Lo certifica l’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso, con il report sull’andamento del mercato del lavoro in provincia di Belluno nel primo trimestre 2018, presentato oggi dal Segretario generale aggiunto Rudy Roffarè e dal Segretario con delega al Mercato del lavoro Gianni Pasian.

IL SALDO - Il saldo del trimestre, a causa degli andamenti stagionali (-1.610 nel solo mese di marzo), è negativo per 510 posizioni, ma comunque migliore di quanto registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (-695 unità). Per raggiungere i livelli pre-crisi in provincia di Belluno a marzo del 2018 mancavano circa 3.085 posizioni; nello stesso mese del 2017 ne mancavano 4.375.

LA STAGIONALITA’- La diminuzione delle posizioni da dipendente a Belluno è ascrivibile ai servizi turistici, che segnano un -1.430, dato negativo fisiologico legato al fine stagione e comunque in miglioramento rispetto a marzo 2017, quando il saldo era -1.985. Calano anche trasporti e magazzinaggio (-195 le posizioni nette del 2018, il valore del 2017 era -225) e i servizi di pulizia (-65 il saldo del 2018, peggiore del 2017, 50). Che i dati siano fortemente influenzati dalla stagionalità è dimostrato anche dall’andamento territoriale dei flussi occupazionali. La provincia di Belluno risulta infatti divisa in due: a nord calano Pieve di Cadore e Agordo, rispettivamente di -1.220 unità (erano -1.595 nel 2017) e -510 (in linea con il 2017); a sud crescono Feltre (il 2018 ha un saldo quasi identico al 2017, 670 unità) e Belluno, il cui saldo è 545 posizioni da dipendente rispetto a 730 del 2017.

L’INDUSTRIA - L’industria chiude il primo trimestre dell’anno con un saldo positivo, +715, ma inferiore rispetto al 2017 (+1.035). Dal punto di vista occupazionale, occhialeria e metalmeccanico riprendono a crescere dopo la battuta d’arresto registrata alla fine del 2017. L’aumento dei posti di lavoro è però inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: l’occhialeria chiude il trimestre con un saldo di +70 contro il +335 del primo trimestre 2017; il settore metalmeccanico con +475 contro il +590 dello stesso periodo dell’anno scorso. In crescita l’industria chimica-plastica (+150 nel 2018 rispetto a +65 nel 2017) e stabilmente in ripresa anche le costruzioni: +230 il saldo del 2018, +235 quello del 2017.

LE FORME CONTRATTUALI - Il saldo negativo legato alla stagionalità è spinto dal termine dei contratti a tempo determinato (-1.225 la variazione al primo trimestre 2018, comunque meglio del -1.380 del 2017). Per la prima volta dopo anni, cresce il numero dei lavoratori assunti con contratti a tempo indeterminato, che nel primo trimestre dell’anno rappresentano il 13% del totale dei contratti (a marzo 2017 erano il 10,6% del totale): il saldo è +395, contro il -160 dello stesso periodo dell’anno scorso. Una dinamica positiva legata ad un aumento delle assunzioni e delle trasformazioni (rispettivamente +36,6% e +140,8% nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso trimestre del 2017). Praticamente nullo il saldo dell’apprendistato, mentre, seppur con un +310, il saldo dei lavoratori in somministrazione è pari a un terzo rispetto al marzo del 2017, che si era chiuso a +920.

GENERI ED ETA’- La diminuzione occupazionale è frutto di un saldo negativo di -550 posizioni per le donne (dato in linea al 2017) e di uno positivo per gli uomini per 40 unità (nello stesso periodo dell’anno prima erano -115). Il saldo del primo trimestre, in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2017, ha registrato un calo che ha interessato tutte le età, e in particolare gli over 54, che scendono di 315 unità (-360 nel 2017). I lavoratori con meno di 30 anni sono diminuiti di 70 unità (il saldo del 2017 era -10); mentre i dipendenti tra i 30 e i 54 anni sono passati da un saldo di -325 del 2017 a -125 del 2018.

L’ANALISI - “I dati - sottolinea il segretario Cisl Gianni Pasian - documentano una ripresa occupazionale graduale, che a Belluno è sempre collegata ai cicli della stagionalità. Il primo trimestre di quest’anno complessivamente è comunque andato meglio dello stesso trimestre del 2017. Sull’aumento dei contratti a tempo indeterminato incide molto il Bonus assunzioni previsto dalla Legge di Bilancio 2018, che prevede uno sgravio contributivo del 50% per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani fino a 35 anni, requisito che a partire dal 1° gennaio 2019 scenderà a 30 anni”.

“L'economia bellunese sta dimostrando, in continuità con quanto visto negli ultimi mesi, capacità di recupero in diversi settori produttivi, compreso il terziario e il turismo - afferma il segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè - Tuttavia dobbiamo lavorare molto per governare le diverse situazioni di crisi che ci sono ancora nel bellunese, anche attraverso le politiche attive, la formazione e la ricollocazione, che faticosamente stiamo cercando di promuovere. Inoltre, è giunto il momento di rendere più stabili i rapporti di lavoro, favorire vere assunzioni per i giovani e contrattare con le aziende per aumentare le retribuzioni dei nostri concittadini”.