24/07/2018

Servizio di guardia medica Alpago-Ponte nelle Alpi spostato all’ospedale di Belluno

Per il segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè si tratta di una scelta inaccettabile: "La Ulss 1 ripristini il servizio”

Disappunto e preoccupazione della Cisl Belluno Treviso per lo spostamento, da lunedì 23 luglio, del servizio di guardia medica della zona Alpago-Ponte nelle Alpi all’ospedale San Martino di Belluno. “In primo luogo - afferma il segretario generale aggiunto Rudy Roffarè - non ci piace il metodo adottato. Per un servizio così importante e fondamentale per la tutela della salute nel territorio, non essere stati coinvolti rispetto ai problemi che hanno portato la direzione sanitaria della Ulss 1 a questa drastica decisione senza condividere con le parti sociali la possibilità di cercare soluzioni alternative, rimane per noi inaccettabile”. Ma anche entrando nel merito, la scelta operata dall’azienda socio-sanitaria, per la Cisl Belluno Treviso “impoverisce ulteriormente il territorio bellunese di un servizio fondamentale, soprattutto per i cittadini residenti nelle zone periferiche.

Nella discussione del nuovo piano socio sanitario - afferma Roffarè - abbiamo più volte affrontato il tema del modello definito ‘hub e spoke’, che prevede alcuni ospedali ad alta intensità di cura e centri periferici territoriali di base funzionanti ed efficienti. Un modello che, se da un lato mira all’eccellenza delle prestazioni, dall’altro deve dare risposte di cure di qualità in tutto il territorio, trovando le soluzioni più adeguate per tutta la cittadinanza, senza che ci siano differenziazioni sulla facilità di accesso alle strutture e a servizi così cruciali e fondamentali come quelli socio-sanitari. Le famiglie che vivono distanti dai centri ospedalieri, dovrebbero avvertire il potenziamento nel territorio di tutta la medicina preventiva, di base e di pronto intervento sulle emergenze. La scelta di spostare la guardia medica nella sede dell’ospedale San Martino di Belluno è incomprensibile: chiediamo a quale principio di investimento e rafforzamento della sanità di base sul territorio, previsti dal piano socio sanitario veneto, risponda”.

La fondamentale presenza della guardia medica nel territorio ha garantito alla cittadinanza cure e assistenza medica e, nel caso di emergenze, ha assicurato la possibilità dell’arrivo in poco tempo di un medico anche nelle località più distanti. Le conseguenze della decisione della Ulss 1 di spostare il servizio a Belluno, accanto al Pronto Soccorso, sono pesanti per i cittadini: in caso di emergenze, dovranno chiamare un’ambulanza, che partendo dal San Martino, per raggiungere le destinazioni periferiche aumenterà a dismisura il tempo di percorrenza. Anche per le situazioni meno emergenziali il disagio per la popolazione è evidente, poiché la funzione della guardia medica svolge un ruolo determinante per accedere velocemente alle cure. “Chiediamo fortemente alla direzione dell’Ulss 1 - conclude Roffarè - il ripristino del servizio e un confronto concreto e fattivo con la dirigenza rispetto alle questioni socio-sanitarie, temi cruciali anche per contrastare lo spopolamento del nostro territorio”.